Toscana
Firenze. Nardella: daspo urbano come in stadi, scatti arresto
Un duplice intervento, in sostanza, perché sono due le leggi che il primo cittadino vorrebbe con risvolti più duri: la legge Minniti sulla sicurezza urbana e la riforma del ministro della Giustizia Andrea Orlando (la legge 103). «Due buone leggi», sottolinea come premessa nel corso della cerimonia per i 163 anni di vita del corpo di polizia municipale, ma «su cui dobbiamo evidenziare una lacuna che merita di essere colmata». Da qui la proposta bifronte: da un lato, sottolinea, «l’introduzione di sanzioni penali sul daspo urbano», equiparandolo a quello sportivo, sugli stadi; dall’altro, per quanto riguarda reati predatori e microcriminalità «sui cui la legge 103 ha giustamente inasprito le pene, bisogna però prevedere strumenti normativi che consentano un maggiore ricorso alle misure cautelari».
E qui Nardella cita il caso «del pusher dell’Oltrarno: spacciatore ben noto, arrestato quattro volte e quattro volte immediatamente rilasciato». Ma anche le conseguenze legate alla violazione del daspo urbano: una sanzione amministrativa, da 10.000 a 40.000 euro quando mai si dovesse riscuotere, e la sospensione della patente da 6 mesi ad un anno. «Circostanze – spiega – che di fatto rendono la norma piuttosto inefficace». Per questo Nardella auspica «uno sforzo ulteriore al legislatore»: l’estensione delle misure cautelari sui reati che «contribuiscono pesantemente ad aumentare la percezione diffusa di insicurezza in tutte le grandi città» e «l’arresto nei casi di flagranza» per chi elude il daspo urbano, presupposto di misure previste dal codice di procedura penale, «come l’obbligo di presentarsi negli uffici giudiziari o l’obbligo di dimora». Così come per il daspo inflitto agli ultrà.
Che il sindaco Dario Nardella faccia sul serio lo dimostra l’iniziativa di cui si è messo alla testa: «Ho deciso- annuncia da Palazzo Vecchio- di avviare una campagna, che vedrà coinvolti molti colleghi sindaci, per portare in Parlamento nuove norme che possano migliorare, implementare e completare quelle recenti e che abbiano al centro questo duplice obiettivo». Non solo, prevedere anche «una raccolta di firme per un’iniziativa di legge popolare. Ho già avuto modo di condividere questa iniziativa con alcuni parlamentari, penso a David Ermini, giuristi esperti della materia e colleghi sindaci, che conoscono molto da vicino questi problemi». Anche perché, prosegue Nardella «non possiamo permettere che il nesso di fiducia che unisce i cittadini alle istituzioni e alle forze dell’ordine, venga minato. è un sentimento spesso irresponsabilmente strumentalizzato da movimenti, forze politiche, pronte a lucrare sulla paura per alimentare campagne estremiste e perfino iniziative sovversive, come le ronde spontanee o la rincorsa alle armi per l’autodifesa».