La ringrazio per questo gesto di comunione, con cui ha voluto fare partecipi tutti Vescovi della Chiesa Cattolica delle Sue preoccupazioni per l’unità della Chiesa e delle sofferenze che la presente vicenda ha prodotto nel Suo cuore e nel tessuto vivo della comunità dei credenti”. Con queste parole inizia la missiva che l’arcivescovo di Firenze mons. Giuseppe Betori ha inviato al Papa dopo la recente lettera (testo integrale) di Benedetto XVI a tutti i vescovi della Chiesa Cattolica. Sono rimasto fortemente colpito dal Suo scritto prosegue l’arcivescovo – in cui emerge tutta la gravità dell’ora presente e il peso che il Successore di Pietro porta per tutti noi, trovandosi ad agire in un clima che, come Vostra Santità annota, va oltre l’episodio specifico e fa parte di un contesto di avversione alla fede che caratterizza tanti ambiti dell’Occidente ma qui mi preme riconfermare conclude mons. Betori – non solo un’adesione gioiosa e senza riserve alla Sua guida pastorale, ma anche e soprattutto una vicinanza filiale, sentendomi partecipe delle Sue sofferenze e volendo ad esse contrapporre solidale premura e diuturna preghiera.Una solidarietà che a nome di tutte le componenti della Chiesa fiorentina è stata espressa con una mozione anche dal Consiglio pastorale della diocesi durante l’assemblea di ieri sera. Di fronte all’ostilità che in questi tempi circonda Benedetto XVI – si legge nella mozione approvata – il Consiglio Pastorale della Diocesi di Firenze desidera esprimere la sua piena e sentita condivisione alla persona e al magistero del Santo Padre.Dall’intervento all’università di Regensburg, dove richiamò al rapporto stretto tra fede e ragione e alla necessità per tutti di allargare la ragione; alla recente iniziativa di misericordia nei confronti di vescovi lefevriani, non certo confermati nelle loro posizioni; fino alle sue parole di questi ultimi giorni, relative alla tragedia dell’AIDS in Africa: sempre il Papa è inascoltato nel merito e sempre è preventivamente reso oggetto di attacchi pretestuosi. Ci addolorano in particolare attacchi e incomprensioni che provengono dall’interno della stessa Chiesa, da persone e ambienti che dovrebbero offrire ben altra testimonianza e sostegno a chi ha il compito di essere il Maestro e il Padre di tutti.Il Consiglio Pastorale di Firenze esprime pertanto pubblicamente la sua profonda immedesimazione con il dolore e la passione del Santo Padre a riguardo della verità e dell’unità della Chiesa. Con Lui vuole farsi cor unum e seguirlo nella priorità che sta al di sopra di tutte: rendere Dio presente in questo mondo, un Dio incarnato il cui nome è misericordia, che vive e si manifesta nella storia attraverso l’unità dei credenti. Con particolare riferimento allalettera ai vescovi (testo integrale), che mostra con disarmante e commovente evidenza come la Chiesa sia segno di fronte agli uomini di una umanità che nessuna indifferenza e chiusura possono ridurre – conclude la mozione -, vogliamo esprimere al Santo Padre tutta la nostra gratitudine e chiedere al nostro popolo di incrementare la sua vicinanza a lui con l’efficacia della preghiera e vivendo con ancora più consapevolezza e in unione con la Chiesa universale la preparazione alla Santa Pasqua.