Vita Chiesa

FIRENZE, MONS. BETORI: NO ALLA PAURA E ALLO SCIENTISMO, OCCORRE UNA NUOVA PRIMAVERA MISSIONARIA

Le nostre comunità cristiane “rischiano di ripiegarsi su se stesse, mentre oggi è loro richiesta una primavera missionaria, sapendo che il tesoro di verità e di vita che racchiudono ha un potere di rinnovamento del mondo che non possiamo soffocare e che il mondo, anche senza saperlo, attende”. Lo ha sottolineato l’arcivescovo di Firenze, Giuseppe Betori, nell’omelia della veglia pasquale, celebrata nella cattedrale di S. Maria del Fiore, a Firenze. L’ idea della nuova “primavera missionaria” monsignor Betori la ricava dal fatto che questa notte la diocesi fiorentina saluta l’iniziazione cristiana di 30 adulti (di cui due in cattedrale). Adulti che ha ringraziato, assieme alle famiglie che chiedeono il battesimo per i loro bambini, “per la testimonianza che ci offrono e per il coraggio che infondono alle nostre comunità”. “Non pochi oggi” – ha osservato ancora Betori – vorrebbero relegare la fede ad un “fenomeno residuale in un mondo adulto, in cui l’unica verità ammessa sarebbe quella di uno scientismo totalitario e l’unico proposito degno di attenzione quello di una libertà senza riferimenti, arrivando a decidere così, secondo i canoni di un’etica solo soggettiva, del destino dell’uomo, anche di chi deve nascere. C’è chi pensa che l’uomo arrogante della modernità e ancor più quello disincantato della post-modernità siano incompatibili con un messaggio che si presenta fondato su una croce umiliante e che promette una risurrezione a vita nuova. Ma, a quanti si impancano a maestri di pensiero, tutti gli umili della terra potrebbe insegnare che solo nel volto del Nazareno essi si riconoscono, e in lui riconoscono le proprie aspirazioni e il compimento di esse. Secoli, millenni di scetticismo e di critica corrosiva hanno inutilmente cercato di seppellire la verità e la forza di vita che promana dalla persona di Gesù, il Figlio di Dio fatto uomo, morto e risorto”. “Non lasciamoci impaurire dagli stanchi epigoni di questa lotta alla fede cristiana e alla Chiesa”, ha concluso l’Arcivescovo. “Questa notte veda le nostre comunità risorgere anch’esse per un rinnovato slancio di annuncio e di testimonianza del Vangelo di Gesù”.