Anche il Gonfalone del Comune di Firenze sarà presente a Roma, sabato prossimo, in occasione del concistoro durante il quale l’arcivescovo di Firenze Giuseppe Betori sarà creato cardinale. Lo ha annunciato stamani il sindaco Matteo Renzi, accogliendo in Palazzo Vecchio l’arcivescovo che, secondo una tradizione ormai consolidata, ha consegnato al sindaco, alla giunta, ai consiglieri comunali e ai presidenti di quartiere il messaggio del Papa per la Giornata mondiale della pace dello scorso 1 gennaio. Renzi ha sottolineato come questo incontro si collochi all’interno di una visione alta di laicità, come valore positivo e ha richiamato anche l’appuntamento del 2015, quando Firenze sarà sede del Convegno Ecclesiale Nazionale.Ricordando il tema della Giornata della pace di quest’anno, Educare i giovani alla giustizia e alla pace, l’arcivescovo Betori ha ricordato che essere attenti al mondo giovanile, saperlo ascoltare e valorizzare, non è solamente un’opportunità, ma un dovere primario di tutta la società, per la costruzione di un futuro di giustizia e di pace: parole, ha aggiunto, che riguardano in modo specifico anche quanti hanno ruoli di responsabilità nella promozione della vita della società umana, e quindi gli amministratori di una città. Betori ha anche citato quelli che, secondo il Papa, sono i motivi di apprensione dei giovani: il desiderio di ricevere una formazione che li prepari in modo più profondo ad affrontare la realtà, la difficoltà a formare una famiglia e a trovare un posto stabile di lavoro, l’effettiva capacità di contribuire al mondo della politica, della cultura e dell’economia per la costruzione di una società dal volto più umano e solidale. L’Arcivescovo ha fatto quindi riferimento alla famiglia, sottolineando che la tutela della stabilità e della vita delle famiglie è un dovere primario dell’impegno politico e amministrativo, da cui dipende la vitalità stessa della società. Un riferimento anche ai mass media: Betori ha fatto notare come il compito educativo che il Papa affida a questi strumenti strida con la realtà di un mondo della comunicazione dominato soprattutto da interessi commerciali e da nodi ideologici, troppo spesso disinteressato all’educazione. Betori ha concluso facendo riferimento al comune servizio che come istituzioni, autonome ma convergenti verso il bene comune, abbiamo verso questa città.