Firenze
Firenze, incontri mensili sul magistero di Papa Francesco, per conoscere la rotta della «barca di Pietro»
“Noi a Firenze si cerca di fare questo esperimento che mi pare significativo: riflettere insieme, ogni settimana, sui discorsi di Paolo VI e sui fatti settimanali di Paolo VI (visite di politici e uomini di cultura, di spiritualità etc.)”. Nella «Lettera aperta ad un giovane amico» del 1973, Giorgio La Pira raccontava così gli appuntamenti in cui veniva letto insieme quello che lui chiamava il “giornale di bordo” della barca di Pietro, in maniera da aver sempre presente l’orientamento che il timoniere intendeva dare alla navigazione.
Un invito ancora oggi valido: per conoscere la rotta della Chiesa, e remare tutti nella stessa direzione, è importante confrontarsi con il magistero di Papa Francesco, a cui oggi è affidato il timone, attingendo direttamente alle fonti, senza affidarsi al “sentito dire”. Per questo la Diocesi di Firenze ha deciso di fissare, a cadenza mensile, degli incontri in cui leggere e meditare insieme le parole e i gesti del Papa: le catechesi, i discorsi, gli incontri, le visite compiute nelle ultime settimane. Il primo incontro, giovedì 19 aprile alle 17,30, sarà presieduto dal cardinale Giuseppe Betori, arcivescovo di Firenze; interverrà mons. Giovanni Tonucci, arcivescovo emerito di Loreto, che anche nei mesi successivi tornerà a guidare questo percorso. Gli incontri si svolgono nel Cenacolo della Fondazione delle Mantellate, a Firenze (ingresso da via San Gallo 105).
La proposta è venuta da Mauro Barsi, presidente dell’associazione Agata Smeralda, ed è stata subito accolta dalle diverse realtà che si richiamano all’esperienza lapiriana: oltre alla Fondazione La Pira, anche il Centro internazionale studenti e l’Opera per la Gioventù, che portano il nome del “sindaco santo”. Ma anche l’Opera di San Procolo, che ancora oggi prosegue la tradizione della “Messa dei poveri” introdotta da La Pira negli anni Trenta, e l’associazione Fioretta Mazzei. L’invito è esteso a tutti: perché ognuno possa conoscere la direzione in cui la “barca di Pietro” sta navigando, e dare il suo colpo di remo.
Riccardo Bigi