Vita Chiesa
Firenze in festa per il cardinale Antonelli
L’arcivescovo di Firenze ha ricevuto uno degli applausi più fragorosi: in piazza per lui c’erano oltre settecento persone, i fedeli della Diocesi con i pullman organizzati dalla Turishav, i seminaristi, gli operatori della curia, i canonici del Duomo, comitive numerose di Cl, dei Neocatecumenali, dei Focolarini. Tanti preti, alcuni bambini, tantissimi uomini e donne motivati dal desiderio di essere vicini al proprio Vescovo in un momento così importante. «Sono semplicemente entusiasta – dice una di loro – è stata una grande emozione e un grande momento per la Chiesa fiorentina».
Un affetto e una partecipazione che Antonelli ha molto apprezzato: «In questi anni ho avuto la sorpresa di scoprire a Firenze un popolo caloroso: pensavo che fosse una città razionale, come la sua architettura, invece girando nelle parrocchie ho trovato un’accoglienza che, secondo gli stereotipi, fa più pensare ai napoletani. Mi sento più legato che mai a questa città e a questa Chiesa nella quale il Signore mi ha inviato e sono felice che la mia gioia sia la gioia di Firenze».
Nel pomeriggio, dopo il pranzo insieme ai seminaristi, il cardinale Antonelli trova il tempo anche per rispondere alle domande dei giornalisti. Come ha vissuto la preparazione a questa giornata? «Ho dormito tranquillamente – racconta – molto più di quando sono diventato prete. Stamani, pregando in cappella, ho pensato che il rosso dei cardinali è anche il colore del sangue di Cristo: è il sacrificio di Cristo che fa vivere la Chiesa, e mentre guardavo la fiammella che ardeva accanto al Santissimo ho pensato che anch’io dovrò essere lampada che arde». Il santuario che sente più vicino? «Lourdes, luogo di conversioni, luogo dove si impara a vivere con serenità la malattia». Il santo a cui è devoto? «I santi sono tutti segni di Cristo. Mi appassiona, ad esempio, Madre Teresa, perché attraverso di lei è Cristo che opera. L’ho incontrata una volta, e mi sembrava che il Signore mi guardasse attraverso i suoi occhi». E tra i fiorentini? «Giorgio La Pira, di cui spero che si possa chiudere presto la fase diocesana del processo di beatificazione».
Una curiosità: ad ogni nuovo cardinale il Papa assegna il titolo di una chiesa romana, a Antonelli è toccata Sant’Andrea delle Fratte. «Una bella chiesa – spiega il Cardinale – con l’abside disegnata dal Borromini, che custodisce due angeli del Bernini. Conserva anche un’immagine miracoloso dalla Madonna, che parlò a un ebreo convertendolo al cristianesimo».
Domenica 26 ottobre alle 17 l’arcivescovo Antonelli celebra la sua prima Messa da Cardinale nel Duomo di Firenze. Un’occasione importante per la Chiesa fiorentina, chiamata a stringersi intorno al suo Vescovo in un momento così solenne e festoso. Fedeli e sacerdoti potranno accogliere il nuovo cardinale e manifestargli l’affetto e il calore della Diocesi.