Cultura & Società

Firenze, ieri sera il concerto inaugurale per l’ampliamento e il restauro dell’organo della cattedrale

Dopo la benedizione dell’organo da parte dell’arcivescovo di Firenze, card. Giuseppe Betori, il concerto si è aperto con il coro di voci bianche della Cappella musicale del muomo di Firenze, i «Pueri Cantores», ed è proseguito sulle note di Wolfgang Amadeus Eugene Gigout, Franz Liszt e uno struggente Francis Poulenc. Tra il pubblico il presidente dell’Opera di Santa Maria del Fiore, Luca Bagnoli, l’istituzione che ha interamente finanziato i lavori. Nel suo intervento il card. Giuseppe Betori ha citato Papa Ratzinger che in un suo discorso del 2006, benedicendo il nuovo organo della Alte Kapelle a Regenburg in Germania, diceva: «L’organo, da sempre e con buona ragione, viene qualificato come il re degli strumenti musicali, perché riprende tutti i suoni della creazione. Dà risonanza alla pienezza dei sentimenti umani, dalla gioia alla tristezza, dalla lode fino al lamento. Inoltre, trascendendo come ogni musica di qualità la sfera semplicemente umana, rimanda al divino».

Grazie al restauro e all’ampliamento dell’organo, il duomo di Firenze si dota di uno strumento musicale ricco di sonorità e all’avanguardia nella tecnologia. L’organo, un Mascioni Opus 805, è suddiviso in sei corpi sonori, 4 consolles e 7.551 canne.