Cultura & Società

Firenze. i canti tradizionali di «Passio» alla Confraternita di Sant’Antonio

La Chiesa Grande della Confraternita di Sant’Antonio Abate di Firenze sarà la magnifica cassa di risonanza di musiche sacre antiche che provengono da un mondo ormai lontano, ma che conservano e ripropongono il valore di sentimenti ed emozioni universali, e dunque sempre attuali. Passio è un quintetto polifonico a cappella che ha raccolto e trascritto canti sacri della tradizione orale italiana. Le cinque cantanti, che si sono formate con Giovanna Marini, una delle più significative interpreti della tradizione musicale popolare, attraverso numerosi viaggi di ricerca in tutta Italia e sulla scia di una generazione di ricercatori fra cui Pietro Arcangeli, Diego Carpitella, Franco Coggiola e Pietro Sassu, hanno costituito un vasto e intenso repertorio. La passione e l’entusiasmo che Giovanna Marini ha saputo trasmettere loro, continua a motivare le cantanti a spingersi su territori ancora inesplorati, a confrontarsi con suoni che arrivano da un mondo lontano dalla moderna frenesia cittadina. Gli incontri con i cantori e con il loro modo di cantare hanno aperto alle cinque cantanti di Passio orizzonti sonori davvero unici. Le voci sono, infatti, abitate da suoni arcaici, a volte melodiosi a volte stridenti, da timbri potenti e vibranti, da parole e racconti che fondano la nostra cultura, il nostro «essere umani».

È così che Joséphine Lazzarino, Joëlle Faye, Anne de Broca, Margherita Trefoloni e Anna Andreotti conduranno in un emozionante viaggio canoro attraverso le magnifiche sonorità di sei regioni italiane, Sicilia, Sardegna, Calabria, Puglia, Toscane e Liguria.

I canti  di Passio sono editi da Folk Note e sono distribuiti con la collaborazione di Radicimusic Records.

Il concerto si svolge nella Buca di Sant’Antonio Abate, una delle poche confraternite fiorentine ancora attiva che ha sede nel cuore più antico di Firenze, situata tra la Rotonda del Brunelleschi, la Santissima Annunziata e il Convento di Santa Maria degli Angeli (ora Università degli Studi di Firenze), un luogo che affascina per la storia che vi si respira e per le opere d’arte che conserva. Fondata nel 1485, dopo aver cambiato varie sedi, ha trovato casa nel 1820 negli ambienti del convento camaldolese degli Angeli. La Confraternita ha sempre potuto contare su illustri confratelli, a cominciare da Lorenzo il Magnifico, l’Arcivescovo Antonio Altoviti e in tempi più recenti, Giorgio La Pira, Primo Conti e Pietro Bargellini.

Sabato 7 aprile 2018 ore 18 – PassioJoséphine Lazzarino | Joëlle Faye | Anne de Broca | Margherita Trefoloni | Anna AndreottiConfraternita di Sant’Antonio Abate – Via Alfani 47 bis – FirenzeIngresso libero – Prenotazione obbligatoria: legamidarte@gmail.com

Ognuno di questi canti è un canto di un popolo. Risuonano sulle pietre, nell’aria, nelle chiese. Oggi li cantano ancora donne e uomini con la voce forgiata dall’asprezza o dalla dolcezza di un paesaggio, dalla musica di una lingua, dai lavori dei campi, del mare o della fabbrica. Fanno parte delle pieghe del terreno, dei solchi delle facce. Ci hanno emozionato e portano con loro le vibrazioni delle voci, il balenare di sguardi giovani o vecchi, i riti, la fede popolare e la musica. Nelle fresche notti di primavera, abbiamo seguito le processioni che si svolgevano in paesini arroccati sulle montagne, e le nostre orecchie fremono ancora di passione per questa musica.

Tornate in città, eravamo sempre più ricche di nuove emozioni. Non seguendo nessun «dogma etnomusicologico» abbiamo seguito il nostro cuore di cantanti: le nostre voci sono ben diverse da quelle delle persone che avevamo sentito (spesso sono confraternite di uomini!) ma abbiamo deciso di far vibrare nel nostro corpo di cittadine queste magnifiche sonorità. Oggi ci interessa condividere le nostre emozioni con un pubblico, o in diretta, in concerto, oppure tramite il nostro disco.

Durante tutti questi anni, gli incontri con i cantori e i canti rituali della Settimana Santa non sono stati mai frutto del caso. Prima che potessimo ascoltare questi gioielli musicali sul posto, una generazione di ricercatori fra cui Pietro Arcangeli, Diego Carpitella, Franco Coggiola, Pietro Sassu avevano percorso l’Italia. È grazie alle loro registrazioni che abbiamo avuto un primo accesso a questi canti. Senza il loro lavoro e senza l’amore con cui questo repertorio ci è stato trasmesso da Giovanna Marini non avremmo mai potuto cantarlo.