Toscana

Firenze, i 20 anni del Forum toscano: «Le famiglie non chiedono elemosine»

«Occorre mantenere vigile la coscienza di essere guardiani della famiglia che è il grembo del futuro dell’umanità. Il numero 899 del Catechismo della Chiesa Cattolica afferma: «L’iniziativa dei cristiani laici è particolarmente necessaria quando si tratta di scoprire, di ideare mezzi per permeare delle esigenze della dottrina e della vita cristiana le realtà sociali, politiche ed economiche». Chiedo a tutta la comunità ecclesiale di condividere e sostenere la vostra esperienza. Lo spirito di gratuità della vostra rete unitamente alle consolidate competenze e ai carismi specifici delle associazioni aderenti connotano il Forum come strumento di comunione nell’orizzonte dell’impegno dei cristiani laici nella storia».

Con queste parole il cardinale Giuseppe Betori ha introdotto il convegno organizzato dal Forum toscano delle Associazioni per i diritti della famiglia in occasione del proprio Ventennale. L’incontro si è svolto venerdì 28 settembre in Palazzo Guadagni Strozzi Sacrati sul tema «Gratuità e solidarietà per la Famiglia – Da 20 anni in cammino».

Ai saluti di Francesco Zini, presidente del Forum, e all’introduzione dell’Arcivescovo sono seguiti gli interventi di Gianni Fini, vice presidente del Forum per i rapporti con le istituzioni, Stefania Saccardi, assessore regionale alla sanità e al welfare, e Gianluigi De Palo, presidente del Forum nazionale delle Associazioni familiari. Quindi varie testimonianze, i ringraziamenti di Mario Macaluso, vice presidente del Forum per i rapporti con i soci, e un momento conviviale.

Il Forum è nato su iniziativa di sei associazioni del volontariato di ispirazione cristiana. Si inserisce nel più ampio quadro del Forum Nazionale delle Associazioni Familiari e della Federazione europea delle associazioni familiari cattoliche (Fafce). La rete è attualmente costituita da 36 associazioni e cinque Forum provinciali (Arezzo, Grosseto, Lucca, Pisa e Prato).

Zini ha sottolineato che «la famiglia è un bene pubblico da mettere al centro dell’azione politica. Ogni mese ci arrivano dall’Istat dati demografici durissimi e sconfortanti. La Toscana ha un tasso di natalità inferiore a quello nazionale che è ai minimi storici. Sono fondamentali alleanza intergenerazionale nonché sinergia tra istituzioni pubbliche e associazioni di volontariato. Il Forum toscano può vantare un protocollo di intesa con la Regione che consente lo svolgimento di una straordinaria opera sociale ed educativa nei consultori per il sostegno alle maternità difficili e nelle scuole».

Fini ha spiegato che «la denominazione del Forum si richiama alla «Carta dei Diritti della Famiglia» del 22 ottobre 1983 le cui origini risiedono nel Sinodo dei Vescovi del 1980 sul tema «I compiti della famiglia cristiana nel mondo di oggi». La Carta, presentata dalla Santa Sede a tutte le persone, istituzioni e autorità interessate alla missione della famiglia nel mondo, è parte integrante del nostro patto associativo. L’odierna società è caratterizzata da diverse ferite e prove quali povertà relazionali, incapacità di incontro nella reciprocità, bisogno di ascolto e affiancamento delle famiglie affaticate, crescente necessità di accoglienza e protezione dei minori, difficoltà dei genitori di fronte alle nuove sfide educative e maternità difficili. Problemi che vengono affrontati con azioni e progetti mirati dalla nostra rete e dalle singole famiglie aderenti».

Saccardi ha asserito che «la famiglia è sotto tanti profili punto di riferimento essenziale per le istituzioni. È ancora oggi il luogo nel quale si trovano molte risposte a fronte di interventi istituzionali insufficienti. Le politiche familiari devono attraversare tutti i settori di competenza delle Amministrazioni. La Regione lavora insieme al Forum su due ambiti di impegno: socio-educativo e socio-assistenziale. Il primo ha già coinvolto 680 studenti adolescenti e 60 insegnanti di 15 istituti. Un’esperienza importante capace di offrire un’idea educativa su affettività, relazioni e sviluppo umano. Il secondo concerne la collaborazione con i consultori prospettando più opportunità a chi si trova in difficoltà di fronte a una maternità al fine di una reale libertà di scelta».

De Palo ha espresso seria preoccupazione riguardo alla crisi demografica italiana in atto da decenni che potrebbe comportare gravi ricadute sociali ed economiche a partire dalla «tenuta dell’Inps e del Servizio sanitario nazionale». «Nel 2016 – ha evidenziato – sono nati 474 mila bambini, meno della metà rispetto al 1965. Se l’Italia non ha ancora toccato il fondo è grazie alla funzione di ammortizzatore sociale della famiglia. I risparmi che produce non vengono mai calcolati e valorizzati indipendentemente dai governi e dalle amministrazioni in carica. Le prime due cause di povertà nel nostro Paese sono la perdita di lavoro del capofamiglia e la nascita di un figlio. Le famiglie non chiedono elemosina ma vogliono essere messe in condizione di vivere e fornire il loro aiuto. Da un’indagine dell’Istituto Toniolo emerge che la larga maggioranza dei giovani vuole un lavoro e una famiglia con almeno due figli. Quindi il desiderio c’è».

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