Firenze

Firenze: dalle porte coperte d’oro alla Santissima Annunziata “un messaggio di fraternità”

Le celebrazioni per la festa dell'Annunciazione. Inaugurata l'installazione temporanea «Eldorato» dell'artista Giovanni De Gara. Gambelli: "Le porte dorate che brillano in questa chiesa giubilare possano aprirci gli occhi per essere portatori di speranza per tanti fratelli e sorelle che sono in difficoltà"

L’Annunciazione ha richiamato, come ogni anno, centinaia di fedeli alla Santissima Annunziata, nella festa che segna il capodanno fiorentino. Quest’anno la festa, con il consueto mercatino in piazza e il denso programma di momenti di preghiera, si è arricchita di un segno in più: è stata inaugurata l’installazione temporanea «Eldorato» dell’artista Giovanni De Gara. L’opera consiste nel rivestire le porte della basilica con coperte termiche dorate, simili a quelle utilizzate per avvolgere i migranti durante i soccorsi. Questo simbolismo intende richiamare l’attenzione sulle difficoltà affrontate dai migranti che, giunti nella «terra dell’oro» in cerca di una vita migliore, spesso incontrano delusioni e sofferenze.

«Nel giorno dell’Annunciazione del Signore oggi i portali della Basilica risplendono grazie a questa installazione artistica che porta un messaggio di fraternità e di accoglienza» ha sottolineato l’arcivescovo Gherardo Gambelli. «Sono le coperte d’emergenza che spesso vediamo avvolte addosso a uomini donne e bambini salvati dai viaggi della speranza, ai senza fissa dimora che vivono in strada, agli sfollati, a chi in generale viene soccorso. Sono così simbolo di cura e attenzione, un abbraccio per chi soffre. L’oro semplice, e al tempo stesso prezioso di queste coperte termiche, che salvano vite umane, ci rimanda all’oro che troviamo, all’interno della basilica, nell’affresco dell’Annunciazione, dove l’incarnazione del Signore ci richiama al valore di ogni vita umana, specialmente quando è più fragile e meno protetta. È Dio stesso che si è fatto piccolo e indifeso come un bambino per entrare nella nostra umanità. In lui possiamo vedere chi fugge dalle guerre, chi ha fame, chi è ammalato, chi è carcerato, chi è solo».

«Con il suo sì – ha aggiunto ancora il vescovo – Maria si è aperta al mistero di Dio e noi dobbiamo guardare a lei perché possiamo spalancare i nostri cuori all’accoglienza, perché possiamo vivere da uomini e donne capaci di essere attenti agli altri, capaci di aprire le nostre porte a tutti, senza escludere nessuno. Le porte dorate che brillano in questa chiesa giubilare possano aprirci gli occhi per essere portatori di speranza per tanti fratelli e sorelle che sono in difficoltà. Anche un piccolo gesto di carità nel quotidiano può diventare per chi lo riceve un seme fecondo di speranza, una luce che illumina il buio come quella che riflettono queste coperte termiche».