Vita Chiesa
Firenze: dalla Domenica delle Palme allo Scoppio del carro, la Pasqua ritrova tutte le sue tradizioni
Nel 2020 lo Scoppio del Carro era saltato, a causa del lockdown imposto dalla pandemia: era stato il cardinale Giuseppe Betori, con un gesto solenne e suggestivo, a portare sul sagrato del Duomo il cero pasquale, per offrire alla città la luce del Cristo risorto. La Pasqua del 2021 ha visto il ritorno di questa antica tradizione ma, con la campagna vaccinale appena iniziata, si rese necessario vietare l’accesso delle persone in piazza: il fuoco della Pasqua illuminò quindi in una piazza vuota, e fu possibile seguire le immagini soltanto dalla tv o in streaming. Quest’anno, con la fine dello stato d’emergenza, il rito torna alla sua «normalità».
L’anno scorso, il cardinale Giuseppe Betori spiegò il senso di questo antico gesto: a Firenze il fuoco acceso nella notte di Pasqua «non si ferma, come in tutte le altre chiese nel mondo, nell’esile fiamma del Cero pasquale, ma da essa si propaga, con il volo della colombina, fino alla macchina di fuoco che attende fuori dalla chiesa, sulla piazza, per moltiplicarsi in un tripudio di luci e di fragori. È un modo per dire che la luce di Cristo non è cosa che possa restare nella chiesa, ma è realtà per sé stessa indirizzata alla vita delle persone e della convivenza sociale. Un tempo il Carro portava il fuoco nuovo in ogni casa, a illuminarla e animarne la vita; oggi si irradia dall’alto per rischiarare e avvolgere i tetti della città tutti insieme; uguale è il messaggio che viene diffuso».
Più in generale, l’intera Settimana Santa vede quest’anno un ritorno, seppure ancora parziale, ai suoi riti e alle sue tradizioni.
Nella Domenica delle Palme, il cardinale Giuseppe Betori celebra la Messa alle 10,15 in cattedrale: all’ingresso in duomo, percorrendo la navata, la benedizione dei rami d’olivo che i fedeli avranno portato.
La mattina di Giovedì Santo, alle 9,30, la Messa crismale con la partecipazione dei sacerdoti: quest’anno, con la fine del distanziamento, la partecipazione alla celebrazione è aperta a tutti. Durante la Messa saranno ricordati i sacerdoti che quest’anno celebrano il loro Giubileo sacerdotale (25, 50 o 60 anni di sacerdozio). Alle 17,30 la Messa «in coena Domini»; dopo la celebrazione, la cattedrale rimane aperta fino alle 22 per l’adorazione eucaristica.
Venerdì Santo, alle 9 ufficio letture e lodi. Alle 17,30 celebrazione della Passione del Signore.