Toscana
Firenze, cooperative alla prova dell’emergenza covid. A fine 2020 fatturati in calo del 12,5%
Le 808 cooperative attive a settembre scorso (su 1.767 registrate), in calo del 4,8% rispetto al 2019, a fine 2020 dovranno fare i conti con una caduta dei ricavi nell’ordine del 12,5% (+3,3% la stima del rimbalzo nel 2021), e con un crollo ancora più marcato del valore aggiunto (-18,4% e recupero a +5% l’anno prossimo) e del Mol (-21% per poi risalire a +9,2% nel 2021).
“Il ruolo del mondo cooperativo è centrale per il nostro sistema economico e sociale – dice Leonardo Bassilichi, presidente della Camera di commercio di Firenze -. La difesa di questo settore, in un momento così delicato come quello attuale, è dunque una priorità nazionale oltre che locale”. La Camera di commercio di Firenze ha ancora aperto (fino al 31 dicembre) un bando per finanziare a fondo perduto la ricapitalizzazione delle cooperative. “Siamo impegnati ad aiutare tutte le imprese e dunque anche quelle cooperative sia sul fronte della crescita e dello sviluppo, sia sul versante della solidità finanziaria e patrimoniale”, sottolinea Giuseppe Salvini, segretario generale della Camera di commercio di Firenze.
Con quasi 34mila addetti nella Città Metropolitana (84mila a livello regionale), il sistema cooperativo rappresenta una fetta importante del mercato del lavoro. Il comparto più consistente è quello delle costruzioni (oltre 10mila addetti) seguito da istruzione e sanità (quasi 7.800), dai servizi market (5.940) e dal trasporto e magazzinaggio (5.234).
“Nonostante la riconosciuta capacità di resilienza del modello cooperativo, la crisi che stiamo attraversando ha colpito duramente tanta parte della cooperazione, – dice Susanna Bianchi, presidente del consiglio di sorveglianza di Cooperativa Archeologia e membro di Giunta della Camera di commercio di Firenze -. A livello nazionale, si calcola che il 9% delle imprese potrà subire danni permanenti da questa crisi. La situazione è particolarmente difficile per le piccole e micro realtà che spesso incontrano problemi nell’accesso al credito. Per questo va nella direzione giusta il bando della Camera fiorentina che punta a rafforzare la struttura patrimoniale delle imprese cooperative anche per migliorarne il merito creditizio. Con la ripartenza il modello cooperativo potrà trovare un nuovo protagonismo anche attraverso il meccanismo delle imprese rigenerate (workers buy out) che consente ai lavoratori di prendere in affitto o acquisire l’azienda in crisi di continuità. Il mondo cooperativo, come tutta l’economia, per ripartire ha comunque bisogno di investimenti pubblici in infrastrutture materiali e immateriali, digitale, green ed economia della conoscenza. Tutto questo all’interno di una visione di ripartenza e di sviluppo che si basi sul valore della sostenibilità”.