E’ miope far pesare sulla scuola lo sforzo di uscire dalla crisi. Così il presidente di Regione Toscana, Enrico Rossi, nel suo intervento al convegno organizzato a Firenze dal Comitato economico e sociale europeo (Cese) sul contributo dell’educazione nella battaglia per sconfiggere l’esclusione sociale. Portando il saluto della Toscana al presidente Commissione UE José Manuel Barroso, che ha concluso i lavori, Rossi ha dichiarato di sostenere la richiesta in uscita dal convegno (un forte piano di investimenti nel settore dell’educazione contro la povertà) sottolineando come la parola dell’Europa possa essere importante anche se poi le competenze restano saldamente nelle mani degli Stati membri che manifestano da troppo tempo eccessiva timidezza in materia o, peggio ancora, una tendenza a regredire.Rossi ha quindi auspicato u n grande sforzo di coordinamento per riformare tutti gli aspetti delle politiche per l’educazione nonché una autentica svolta nella politica europea in modo da superare di slancio, con fantasia e coraggio, gli ostacoli delle competenze nazionali. A giudizio del presidente toscano è necessario, per il dovuto reperimento delle risorse, pensare a meccanismi di redistribuzione del reddito così come è necessario abbinare la lotta agli sprechi con la lotta alla corruzione. Lo stesso Manuel Barroso, nel suo intervento ha sottolineato che specie in certi Paesi si devono lamentare enormi problemi di evasione fiscale e che la cultura del rigore deve essere compatibile con quella della giustizia sociale.Dalla tre giorni fiorentina, che si è conclusa nel salone Brunelleschi dell’Istituto degli Innocenti, è nata la proposta consegnata al presidente Barroso – di un libro verde sulla educazione per lottare contro l’esclusione: può aprire la strada a programmi per incoraggiare l’innovazione sociale e può portare soluzioni innovative in materia di educazione, formazione, occupazione, lotta alle discriminazioni e integrazione degli immigrati. (cs-Mauro Banchini)