Mondo

Firenze, al via la Festa d’Europa: dibattito tra candidati alla guida della Commissione

(Sir Europa - Bruxelles) - La Giornata dell'Europa «non deve essere una celebrazione sterile di risultati ottenuti in passato. Deve essere invece un momento di riflessione e di mobilitazione , un'occasione per riscoprire lo spirito di solidarietà e la visione che è al centro del progetto europeo». Martin Schulz, presidente del Parlamento Ue, nel suo messaggio per il 9 maggio, festa d'Europa (si ricorda la Dichiarazione Schuman del 1950 che diede inizio al processo di integrazione comunitaria), afferma che «negli ultimi anni la parola ‘crisi' è stata sempre più spesso associata al termine ‘Europa'.

Alcuni europei hanno iniziato a vedere l’Unione come fonte di angoscia piuttosto che elemento di speranza». Per Schulz l’Europa «rimane il nostro migliore strumento per affrontare le sfide e le minacce del XXI secolo». Nella giornata odierna sono previste celebrazioni in tutti gli Stati Ue, con iniziative per i giovani (fra cui Eye 2014, a Strasburgo, con 5mila partecipanti, www.europarl.europa.eu/eye2014), e altre ufficiali, fra cui «The State of the Union» (http://stateoftheunion.eui.eu), a Firenze, dove è previsto l’intervento di numerosi politici e autorità di vari Paesi, fra cui il presidente della Commissione José Manuel Barroso. Alle 18.30 si svolgerà un dibattito fra i candidati alla Commissione europea, che potrà essere seguito in diretta nel sito dell’iniziativa.

«Se i leader nazionali criticano l’Ue, le persone voteranno contro. Abbiamo bisogno di un nuovo consenso sull’Europa e ciò richiede una forte leadership». Così si è espresso il presidente della Commissione europea, José Manuel Barroso, che con un’esortazione a superare il pensiero nazionalistico «quando si vota per l’Europa» o quando si racconta l’Europa sui mass media, ha concluso l’intervento a Palazzo Vecchio (Firenze) alla conferenza internazionale «The State of the Union», promossa dall’Istituto universitario europeo nella sua giornata finale.

Secondo Barroso, che ha citato come momento più emozionante del suo decennio alla presidenza della Commissione il discorso al conferimento del Premio Nobel per la pace nel dicembre 2012, anche la Commissione dovrebbe essere «più politica e meno partigiana», essere una sorta di «arbitro» con i rischi di «impopolarità» che ciò comporta. I problemi dell’Ue nascono da una debolezza politica, non istituzionale, nella tensione tra Ue e i suoi membri, nella non chiarezza «sull’attribuzione delle responsabilità». Per il futuro solo una «grande coalizione» dei partiti europeisti potrà guidare il Parlamento di Strasburgo. Secche le parole su Putin, «che vuole mantenere il controllo sull’Ucraina», nonostante il desiderio di quel popolo di essere libero «come la Germania o la Polonia».