Vita Chiesa

Firenze 2015: mons. Nosiglia, il Papa è atteso all’apertura

All’importante appuntamento della Chiesa italiana, che vedrà la partecipazione di 2.300 delegati in rappresentanza di tutte le componenti della comunità cristiana, si va con la consapevolezza che «la Chiesa ha qualcosa da dire sull’umano, nel tempo della tecnica senza limiti, di un’economia che ha perso l’aggancio con la realtà, della natura che sfruttata si ribella», ha spiegato mons. Nosiglia, specificando che la Traccia «è un testo aperto, corale», che vuole stimolare il protagonismo «dal basso». Tre, ha annunciato il presule, i seminari in preparazione all’evento: a Milano, per coinvolgere il mondo dell’economia e del lavoro; a Napoli, indirizzato al mondo della cultura e della comunicazione, e a Perugia, destinato all’ecumenismo e al dialogo interreligioso.

Per la prima volta la Cei sceglie i «social media» per la scelta di un’immagine ufficiale. Sarà proclamato, infatti, il 7 dicembre prossimo, il «logo» vincitore del Convegno ecclesiale nazionale in programma a Firenze nel novembre 2015. Più di 200 – ha reso noto, durante la conferenza di presentazione della Traccia, Chiara Giaccardi, docente di sociologia e antropologia dei media all’Università Cattolica di Milano – i contributi arrivati alla segreteria del Convegno tramite l’apposita pagina Facebook: l’età media dei partecipanti è 19 anni, il più giovane ha 12 anni e il più anziano 66, molti i contributi giunti dalle classi scolastiche che hanno lavorato sull’«umano» insieme ai loro insegnanti. La Giunta del Convegno ha selezionato oggi i tre finalisti individuati tra le dieci proposte migliori. Il logo vincitore verrà proclamato direttamente sui siti www.firenze2015.it e www.chiesacattolica.it e sui canali social del Convegno.

Le periferie, la mensa della Caritas, due poveri colti «con sguardo amorevole e discreto», alcuni «non luoghi» come i nuovi plessi dell’Università. Sono alcune fotografie di Firenze, contenute nella traccia di preparazione al Convegno ecclesiale nazionale, che testimoniano come quello femminile sull’umano sia «uno sguardo di qualità». A parlarne ai giornalisti, nella conferenza stampa di presentazione della Traccia per Firenze 2015, è stato padre Bernardo Gianni, monaco benedettino e priore dell’Abbazia di San Miniato al Monte (Firenze). A proposito delle fotografie firmate da Mariangela Montanari, oblata benedettina secolare, il priore le ha definite «una narrazione parallela» al testo scritto, che anche grazie alla sua appendice «on line» e ai social si presenta – per la prima volta in un Convegno ecclesiale nazionale – come «ipertesto» che vuole «incontrare il volto dell’altro di fronte a noi a prescindere dalle sue idee». Quella della Traccia, insomma, è una Chiesa «estroversa», che come scrive Papa Francesco nell’Evangelii Gaudium vuole «correre il rischio di andare incontro al volto dell’altro», in un costante «corpo a corpo» con esso. Attraverso le foto della Traccia, si vuole incrociare anche «il cuore di chi viene a Firenze da lontano»: nessuna «cartolina», però ma «vera e propria narrazione integrata alla città».