Prato

Fini a Prato: “Ci si integra solo nella legalità”

di Gianni Rossi

«Ci si integra solo se si rispetta la legalità». Un messaggio chiaro, applaudito sia dalle file della maggioranza che da quelle dell’opposizione. L’on. Gianfranco Fini, presidente della Camera dei Deputati, parla nel salone comunale – di cui si ricorda il 720 anniversario – di temi nazionali e locali. Lunedì 16 novembre, intorno alle 10,30, ha inaugurato la nuova sede della Biblioteca Lazzerinisalone comunale il discorso ufficiale rivolto alla città. Fini non poteva non soffermarsi sulla realtà dell’immigrazione. Lo fa partendo dalla crisi economica e riferendosi al lavoro nero: «Un altro importante fronte di intervento – ha affermato – è costituito dalla lotta alla sfruttamento del lavoro nero. È un tema strettamente connesso all’integrazione dei lavoratori stranieri nel tessuto economico del nostro Paese, visto che molte persone provenienti da altre Nazioni sono costrette a lavorare senza garanzie e al di fuori di ogni legge». Ma il discorso, di fronte al Consiglio riunito in seduta solenne, si allarga: «Se è doveroso da parte dell’Italia rispettare la cultura d’origine degli uomini e delle donne che decidono di partecipare con il lavoro alla crescita della nostra società – così come hanno partecipato, con il loro sacrificio, alla crescita di tante società estere gli emigranti italiani delle generazioni passate -, è altrettanto doveroso – argomenta il presidente – chiedere a questi uomini e queste donne di rispettare le nostre leggi, di parlare la nostra lingua, di far frequentare ai loro figli le nostre scuole, di far proprio quel valore della dignità della persona che è parte integrante della nostra società e della nostra civiltà». Al termine Fini parla di un vero e proprio «nuovo patto di cittadinanza». L’Italia – si è chiesto – è solo degli italiani, secondo il tradizionale concetto di patria? «Io credo – ha affermato – che l’Italia sia di tutti coloro che vi abitano, soprattutto di chi la ama, di chi vuole rispettare le sue regole, di chi intende contribuire al suo progresso. La sfida dell’integrazione si vince quando le persone venute da lontano sentono l’Italia come la terra dei loro padri». (dal numero 42 del 22 novembre 2009)