Toscana

FILIPPINE, OPERATORI UMANITARI SEQUESTRATI NEL SUD, C’E’ ANCHE UN ITALIANO, ORIGINARIO DI MONTEVARCHI

“Le ricerche sono in corso, speriamo che agli ostaggi non sia fatto nulla di male”: Richard Gordon, presidente della Croce Rossa delle Filippine, conferma alla MISNA il sequestro di tre dipendenti dell’organizzazione avvenuto questa mattina nell’isola meridionale di Jolo. “Si tratta – dice il responsabile – di un italiano, uno svizzero e una filippina: sono stati portati via da un gruppo di uomini armati, mentre erano al lavoro”. L’italiano è il toscano Eugenio Vagni, 61 anni, è originario di Montevarchi, in provincia di Arezzo ma residente da anni nel Paese asiatico. Secondo un portavoce dell’esercito, alcuni testimoni hanno detto che i tre sono stati condotti verso l’interno dell’isola, in una zona di montagna. Sebbene fonti di stampa internazionali ipotizzino che a effettuare il sequestro siano stati i ribelli del gruppo Abu Sayyaf, attivo sia a Jolo che nella vicina isola di Basilan, Gordon non fornisce indicazioni sui possibili rapitori. “Possono essere stati – sottolinea – sia gruppi armati organizzati che semplici banditi interessati a un buon riscatto. La Croce Rossa, a ogni modo, è un’organizzazione neutrale, che nelle zone di conflitto protegge i civili e garantisce assistenza ai feriti”. Il presidente del Consiglio regionale, Riccardo Nencini, ha chiamato personalmente il fratello Francesco, al quale ha trasmesso, in un lungo colloquio telefonico, la vicinanza dell’Assemblea toscana e ha espresso l’auspicio “di una positiva evoluzione della vicenda in tempi rapidi”, riponendo piena fiducia “nell’impegno delle autorità italiane e internazionali”. Nencini ha trasmesso al fratello Francesco anche un messaggio di vicinanza per la moglie di Eugenio Vagni, al momento in volo verso l’Italia, e ha dato la più ampia disponibilità, personale e dell’intero Consiglio regionale, “per qualsiasi iniziativa che si rendesse necessario intraprendere”.