Non ci sono richieste di riscatto né indicazioni attendibili sull’identità dei sequestratori: Roland Bigler, portavoce del Comitato internazionale della Croce Rossa (Cicr) nelle Filippine, dice alla MISNA che l’organizzazione è ancora in attesa di notizie sui tre operatori rapiti nell’isola meridionale di Jolo. L’italiano Eugenio Vagni, lo svizzero Andrea Notter e la filippina Mary Jean Lacaba ricorda Bigler sono stati bloccati attorno alle 11.30 di ieri da un gruppo di uomini armati dopo aver lasciato una prigione dove la Croce Rossa sta realizzando progetti nel settore sanitario e idraulico: viaggiavano da soli, a bordo di un’automobile messa a disposizione dalla sede di Manila. A confermare un quadro di incertezza sono anche le dichiarazioni rilasciate dal generale di marina Nelson Allaga, comandante delle forze armate nella regione di Mindanao occidentale. Non siamo affatto sicuri che la responsabilità sia di Abu Sayyaf ha detto, in riferimento a uno dei principali gruppi armati attivi nel sud dell’arcipelago perché finora non c’è stata alcuna rivendicazione. Alla MISNA fonti locali confermano stamani lo svolgimento di ricerche coordinate dall’esercito in una zona montuosa dell’entroterra di Jolo, dove i rapitori sarebbero stati visti dirigersi subito dopo l’imboscata. Secondo il capo della polizia dell’isola, nel sequestro potrebbe essere coinvolta un’ex-guardia del penitenziario visitato dagli operatori, forse coinvolta anche nella recente evasione di 12 detenuti. Ipotesi, queste, tutte da verificare. Il Fronte islamico per la liberazione Moro (Milf), il principale gruppo guerrigliero del sud delle Filippine, ha intanto sostenuto di voler collaborare per il rilascio degli operatori. In una dichiarazione a un’agenzia di stampa straniera, uno dei dirigenti del gruppo avrebbe riconosciuto l’impegno di neutralità della Croce Rossa nell’isola di Jolo.Misna