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FIGLI SENZA PADRI, SCIENZA E VITA: UN INCUBO ESISTENZIALE

“Una nuova tappa nel processo di clonazione, con l’obiettivo dichiarato di separare la procreazione dalla relazione affettiva e sessuale tra uomo e donna, per farne sempre più un feticcio ideologico e un grande business”. Questo il giudizio espresso dall’Associazione Scienza & Vita in margine alla notizia apparsa sulla rivista inglese New Scientific circa la possibilità di ricavare lo spermatozoo dalla cellula staminale femminile. “In sostanza – aggiunge l’Associazione – gli scienziati hanno scelto la strada della produzione di embrioni-riserva con patrimonio genetico sostanzialmente identico. In questo caso solo della donna che sarebbe al tempo stesso madre e padre”. A tale riguardo Scienza & Vita sottolinea “l’innalzamento altissimo del rischio di profonde alterazioni nella regolazione dei geni, con la possibilità, per nulla remota, della nascita di bambini con forti ritardi mentali e altre gravi anomalie. Ci troveremmo, dunque, dinanzi ad una tecnica che nel trasmettere all’embrione il patrimonio genetico di un solo individuo, in questo caso solo la madre, porterebbe con sé ricadute mediche gravissime”. “Ma – prosegue Scienza & Vita nella nota diffusa oggi – alle questioni scientifiche vanno aggiunte tutte le ripercussioni di ordine psicologico e relazionale. “La prospettiva di una riproduzione che non si avvale più dell’uomo e della donna – osserva l’associazione – priva l’essere umano di quei legami che si realizzano all’interno di una coppia e che sono a fondamento non solo della famiglia, ma anche della chiamata all’esistenza di una nuova vita umana. La differenza-complementarietà uomo/donna non esisterebbe più e la scissione coniugalità-procreazione e coniugalità-genitorialità diverrebbe completa”. “Dal punto di vista antropologico – conclude Scienza & Vita – si verifica una lacerazione tra generazione sessuale e genealogia della persona. Con il totale sconvolgimento delle relazioni fondamentali della persona umana: filiazione, parentela e genitorialità. In sostanza, un incubo esistenziale”.Sir