Arte & Mostre
Fiesole, al Museo Bandini si ricompone il polittico del Maestro di San Polo
Il Museo Bandini a Fiesole, di proprietà della Diocesi di Fiesole e in gestione al Comune di Fiesole, conserva la collezione d’arte di opere medievali e rinascimentali raccolte dal canonico Angelo Maria Bandini (1726-1803) nella seconda metà del secolo XVIII ed esposte fino agli inizi del secolo XX nella chiesetta di Sant’Ansano dove il Bandini aveva allestito il suo Museo Sacro.
Nel 1913 fu inaugurato il Museo attuale, costruito su progetto dell’architetto Castellucci, dove fu collocata la collezione; restaurato poi nel dopoguerra e adeguato a tutte le recenti normative nel 2004, il Museo oggi conserva ed espone nelle due sale al piano superiore dipinti su tavola databili tra il XIII e il XV secolo mentre nelle due sale al piano terreno sono esposte, accanto a una pregevole collezione di terrecotte robbiane, alcune opere ragguardevoli dal territorio fiesolano quali, per esempio, la «Madonna col Bambino» attribuita alla bottega del Brunelleschi.
Nella prima sala del museo figurano quattro tavolette trilobate a fondo oro, raffiguranti «San Giovanni Evangelista», «Sant’Agata», una «Santa martire» non identificata e «San Bartolomeo», attribuite al cosiddetto Maestro di San Polo in Chianti, artista di cultura post-giottesca così denominato dalla sua tavola più celebre, la «Madonna col Bambino e Santi», collocata sull’altare destro della chiesa di San Polo presso Greve. Le tavolette della collezione Bandini, chiaramente resecate in basso, costituivano i laterali di un polittico la cui parte centrale è stata individuata da Federico Zeri (1963) nella tavola con la Madonna col Bambino in trono e quattro Santi appartenente alla collezione Bagnarelli di Milano.
La ricomposizione del polittico nella piccola mostra dossier al Museo Bandini dal 9 giugno al 30 ottobre 2016 consentirà una presentazione di notevole rilievo filologico e di grande attrattiva per il numeroso pubblico di visitatori e turisti che frequenta Fiesole nel periodo estivo.
L’esposizione, curata da Cristina Gnoni Mavarelli della Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici, Storici, Artistici ed Etnoantropologici di Firenze, Pistoia e Prato, è promossa dal Comune di Fiesole e dalla Curia di Fiesole in collaborazione con la Soprintendenza Belle Arti e Paesaggio di Firenze, Pistoia e Prato e col sostegno di Salamon&C (Old Master Paintings and Drawings) di Milano.