Vita Chiesa
Fidanzati: documento Cei sulla «Preparazione al matrimonio e alla famiglia»
«Educare all’amore e accompagnare nel percorso del fidanzamento sembrano, oggi, imprese particolarmente difficili, per alcuni, addirittura, improponibili, ritenendo che i mutamenti culturali e sociali siano tali da mettere radicalmente in discussione l’esistenza stessa dell’istituto del matrimonio»: con queste parole mons. Enrico Solmi, vescovo di Parma e presidente della Commissione episcopale per la famiglia e la vita, introduce il documento Cei, reso pubblico oggi col titolo «Orientamenti pastorali sulla preparazione al matrimonio e alla famiglia». Il vescovo nota che, nell’attuale contesto, sembra «perdere valore la condizione del fidanzamento a favore di ormai diffuse forme di convivenza, prematrimoniali o permanenti o almeno ‘finché ci vogliamo bene’. Anche il percorso di educazione all’amore pare seguire questa deriva, a tutto vantaggio della pretesa di una neutra informazione che assicuri un esercizio della sessualità privo di rischi per sé e per gli altri». Il documento dei vescovi è motivato dalla considerazione che «la comunità cristiana conosce bene queste posizioni e le scelte che ne derivano, ma riconosce ancor più e ribadisce il valore e la fiducia nella persona umana come essere educabile all’amore totale, unico, fedele e fecondo, come è l’amore degli sposi, attraverso un percorso progressivo e coinvolgente».
«Credendo alla possibilità di educare e crescere nell’amore», il documento si propone di offrire «linee rinnovate per i percorsi verso il matrimonio». Tra le convinzioni che il documento propone vi è quella che «costruire la famiglia rinnova la società», in quanto la famiglia si pone come «cellula vivificante e risorsa feconda» che «partecipa alla vita della società per far crescere in umanità i suoi membri». La famiglia, inoltre, «alimenta la coesione sociale e ne è l’autentica sorgente». Dentro questo orizzonte, il primo aspetto che il documento affronta è quello dell’«affettività e innamoramento», in un contesto in cui sembra prevalere una banalizzazione dell’amore sotto forma di puro erotismo. Viene quindi riproposta la bellezza dell’amore umano con i valori correlati del «pudore» e della «castità», ribadendo al riguardo il compito educativo dei genitori, oltre che il «prezioso apporto dei carismi e della vita consacrata». La preparazione al matrimonio non è qualcosa d’improvvisato, ma – dice il documento – «un cammino graduale e continuo», da proporre «per tempo». Solo così i fidanzati possono giungere a considerare la loro come una «relazione umanamente matura» in cui si ravvisino i tre elementi della «identità», della «reciprocità» e della «progettualità» come coppia.