Festival dell’economia civile, un’iniezione di idee e speranze

Viviamo tempi difficili e sfide drammatiche, figlie di un modello di sviluppo e di costruzione delle relazioni internazionali che non sembra avere in sé gli anticorpi per poterle risolverle. Alla sesta edizione del Festival Nazionale dell’Economia civile che si svolge a Firenze dal 3 al 6 ottobre ne parleremo con i rappresentanti delle istituzioni, delle reti della società civile e con le migliori pratiche organizzative ed imprenditoriali del nostro paese.

Il festival si propone di essere, come già negli scorsi anni, una miniera di spunti, idee e progetti in grado di rendere la nostra vita personale e sociale più generativa, oltre che un bene relazionale e un luogo/tempo propizio nel quale la comunità dei generativi e di coloro che non si accontentano e si fanno domande su come le cose potrebbero cambiare in meglio si dà appuntamento e s’incontra.

Come esponenti del nuovo paradigma dell’economia civile abbiamo iniziato da diversi anni un percorso di riforma profonda del paradigma economico che ha dato vita alla Scuola di Economia Civile, al festival e, lo scorso anno, ad un manifesto per la nuova economia firmato da 350 colleghi italiani. Il nuovo paradigma che sta emergendo non è altro che la razionalizzazione dei risultati più recenti alla frontiera della ricerca delle scienze sociali e un abbattimento di angusti steccati e un ampliamento di orizzonti su ciò che intendiamo per persona, impresa, benessere e politica economica.

Le ricerche empiriche e gli esperimenti di laboratorio spiegano come non siamo «homines» economici (la cui unica soddisfazione consiste nell’accrescere i propri redditi e consumi) ma siamo cercatori di senso, bisognosi di relazioni e appassionati di generatività (capacità avere un impatto positivo sulle vite altrui) che è la variabile chiave per la soddisfazione e ricchezza di senso della nostra vita.