Toscana
Festival delle Religioni, da Firenze un invito a ripensare l’ora di religione
Serrato il botta e risposta tra padre Giancarlo Bruni, biblista di fama internazionale e membro della Comunità ecumenica di Bose, con il matematico Piergiorgio Odifreddi: due visioni quasi inconciliabili. Odifreddi ha detto: “Sono interessato ad un dialogo, ma la teologia la leggo come un bel libro di fantascienza, perché opera della nostra testa”. Padre Bruni ha riportato un’esperienza opposta: “Siamo creature in ricerca di qualche frammento di luce. Fa parte del DNA. Quelli che spingono verso l’alto sono desideri e domande che da sempre accompagnano l’uomo. Siamo viandanti alla ricerca di luce. Non sappiamo se troveremo l’acqua, ma sicuramente abbiamo sete”.
Numeroso e attento il pubblico all’incontro con Sergio Givone e Vito Mancuso sul tema “Oltre le ragioni della ragione”. “Il cuore – ha detto Givone – costringe la ragione a un soprassalto che è fonte di meraviglia, angoscia, stupore, paura, speranza, incubo. E conoscere il cuore della ragione vuol dire andare oltre”. “Il cristianesimo – ha continuato – mette di fronte a qualcosa non deducibile dalla ragione. È difficilmente credibile, ma può essere creduto. Vuol dire credere che l’ultima parola non è la morte”. Vito Mancuso ha sottolineato come la ragione sia sovrana, domina e il suo dominio è positivo perché porta chiarezza e luce. Il sonno della ragione genera mostri, mentre la veglia produce bellezza, armonia, luce” “L’ultimo passo della ragione – ha detto – è che si sono molte cose che la sorpassano, ma la ragione le deve riconoscere”
Molto intenso l’incontro su mafia e Chiesa. Mons Vincenzo Bertolone, arcivescovo di Catanzaro – Squillace ha ricordato la figura di don Pino Puglisi. “Il fenomeno della mafia – ha detto – non fu compreso nella sua pericolosità da tutti i preti. Per questo non Puglisi non è stato capito. Il suo essere straordinario stava nel vivere il Vangelo. Lui aveva toccato la criminalità perché toccava i cuori dei giovani. Ha fatto un’opera di bonifica morale. La corruzione e la mafia sono la stessa cosa. Come dice papa Francesco per il peccato c’è il perdono per il corrotto no, perché lui non si pente”. Inoltre l’arcivescovo ha sottolineato come l’arma più efficace contro le mafie sia il sequestro dei beni.
Mentre Paola Severino, ex ministro della Giustizia, che ha firmato la legge contro la corruzione, ha sottolineato come etica e diritto siano intrecciati tra loro. “Ma le leggi bastano?”, ha detto. “No, serve qualcosa di più: il cambiamento culturale. Per fare questo è necessario che i bambini siano educati a certi temi. Se noi siamo considerati un paese di corrotti vorrei ricordare che all’Fbi, a Washington c’è una statua di Giovanni Falcone, considerato un grande esempio. Quindi siamo esportatori di modelli di legalità”.
Tra gli appuntamenti del Festival delle Religioni in programma per oggi, sabato 16 maggio, alle 16.30, presso la Biblioteca delle Oblate, un incontro su Sarajevo con mons. Vincenzo Paglia, il giornalista Zuhir Louassini e Mario Benotti. Un appuntamento che cade proprio alla vigilia della visita di Papa Francesco, il 6 giugno, alla città martire di Sarajevo. Alle 18, presso il Cenacolo di Santa Croce il filosofo Zygmunt Bauman e il gesuita Stanislaw Obirek si confrontano sul tema: Oltre i confini. Conversazioni su Dio e sull’uomo con l’editorialista del Corriere della Sera Mauro Magatti.