Vita Chiesa

FESTA SANT’ANDREA: SALUTO DEL PATRIARCA BARTOLOMEO ALLA DELEGAZIONE VATICANA

“Siamo obbligati a rimuovere tra di noi le spine, che abbiamo accumulato per un millennio, nei rapporti tra le nostre Chiese in materia di fede, come pure nelle questioni che riguardano la struttura e il governo della Chiesa”. Lo ha detto il Patriarca Bartolomeo I nel suo saluto alla delegazione della Santa Sede giunta ad Istanbul per la festa del Patriarcato ecumenico che si celebra il 30 novembre, nel giorno di Sant’Andrea. La delegazione è guidata dal card. Walter Kasper, presidente del Pontificio Consiglio per la promozione dell’unità dei cristiani e ne fanno parte anche mons. Brian Farell, segretario dello stesso dicastero e il rev.do padre Vladimiro Caroli, officiale della sezione orientale. Ad Istanbul si è unito anche il nunzio apostolico in Turchia, mons. Antonio Lucibello. La delegazione della Santa Sede ha preso parte ieri alla solenne Divina Liturgia nella chiesa patriarcale del Fanar ed ha avuto un incontro con il Patriarca e conversazioni con la Commissione sinodale incaricata delle relazioni con la Chiesa cattolica. Nel suo saluto alla delegazione, il Patriarca ringrazia e ricambia i “sentimenti di amore e stima” espressi da papa Benedetto XVI nel suo messaggio. Alla delegazione, Bartolomeo ha ricordato che sono stati il Patriarca Atenagora e papa Paolo VI ad iniziare per la prima volta lo scambio delle delegazioni in occasione delle rispettive feste dei Santi Patroni. Nel promuovere questa iniziativa – ricorda Bartolomeo – il patriarca e il Papa erano animati dal “vivo desiderio” che le due Chiese “separate per un intero millennio” potessero vivere “un periodo di dialogo nell’amore e nella verità”. Questo “stesso profondo desiderio” continua ad animare “il dialogo bilaterale” tra Roma e Costantinopoli e “noi – dice Bartolomeo I – ci rallegriamo per la sua continuazione e progresso”. “Da una parte il dialogo dell’amore ripulisce le nostre relazioni da ogni proselitismo e azione che contraddice lo spirito di mutuo rispetto e amore; mentre dall’altra parte il dialogo della verità, in cui è impegnata la Commissione mista internazionale, continua il suo difficile e fatico compito”. Scopo finale di questo dialogo è “la piena restaurazione delle completa unità” tra le due Chiese. “A questo – conclude Bartolomeo – siamo chiamati non solo” per “rispetto alla santa memoria” degli apostoli Pietro ed Andrea, “ma anche dalle nostre responsabilità per il mondo contemporaneo, che è scosso da una varietà dei conflitti e ha un urgente bisogno del messaggio di riconciliazione”.Sir