Vita Chiesa
Festa messicana per Papa Francesco
Che cos’è l’arrivo di un Papa nella notte messicana, per di più un pastore che viene dal continente latinoamericano. Dire che è una festa di popolo forse è poca cosa. La zona della sosta dell’aereo si trasforma in un anfiteatro. Sei tribune sono innalzate per permettere alle persone di assistere all’evento. E poi luci azzurre, verdi, bianche a caratterizzare una sorta di grande palco per uno spettacolo che va in scena per salutare il Papa venuto da Roma. Sulle tribune è un gioco di luci che si muovono al ritmo delle musiche che i mariachi eseguono; dietro loro una pedana è la scena dei danzatori in costumi tradizionali.
Dalle tribune slogan all’indirizzo del Papa, e richieste di benedizione. Accanto a Francesco il presidente e la consorte; camminano verso la zona presidenziale dell’aeroporto. Ma ecco che il Papa si ferma, ascolta le voci, la richiesta di una benedizione.
Quanto tempo sarà passato prima di fargli prendere una decisione, attesa, voluta dalla gente? Pochi istanti, forse due secondi ed ecco che si avvicina alla prima tribuna. E la folla esplode nell’esultanza di un gesto che è più di un messaggio di affetto e di gioia. Poi si va verso la seconda, la terza tribuna, sempre tra canti, slogan e una selva di telefonini e tablet che inquadrano il Papa
Il tutto è un gioco di luci, di musiche. E non poteva mancare un sombrero nero che gli viene offerto e che subito viene indossato. È il secondo sombrero per Francesco in questa prima giornata del viaggio a Cuba e a Città del Messico.
Poi è viaggio in papamobile: 23 chilometri dall’aeroporto alla nunziatura, tra due ali di folla. Ed è ancora festa e musiche nella notte messicana.