Toscana
Festa della Toscana: Mazzeo, un segno per ripartire verso nuova idea
Una Festa della Toscana che “non può essere uguale alle altre”, ma che vuole segnare “un punto di ripartenza verso una nuova idea di Toscana”. Ha aperto con queste parole, il presidente del Consiglio regionale, Antonio Mazzeo, la seduta solenne che celebra la Festa della Toscana, nata venti anni fa per ricordare che la nostra regione è stata la prima al mondo ad abolire la pena di morte”. Si tratta del secondo momento di celebrazione, dopo la visita che lo stesso Mazzeo ha fatto questa mattina al Santuario di Montenero. Il presidente saluta le autorità collegate e gli studenti, che seguono la seduta in streaming, Maria Annunziata Rucireta, presidente della sezione Controllo della Corte dei Conti; il contrammiraglio Flavio Biaggi; comandante dell’Accademia navale di Livorno; l’avvocato distrettuale dello Stato, Gianni Cortigiani; il vicequestore di Firenze, Giuseppe Solimene; il comandante della stazione dei Carabinieri di Firenze, Calogero Tropea; la presidente della commissione toscana per le pari opportunità, Rosanna Pugnalini; la vicesindaca di Firenze, Alessia Bettini. Un saluto particolare, infine, ha risvolto alle scuole: “E’ il più sentito e va agli studenti e alle studentesse collegati con noi, opportunità per cui ringrazio l’ufficio scolastico regionale”. Si tratta di una giornata particolare, una seduta che risponde alle esigenze di questo momento, ha spiegato. La sessione si svolge infatti in forma mista, con il presidente, i vicepresidenti e i capigruppo in presenza e gli altro consiglieri collegati da remoto. “Anche quest’Aula risponde alle regole che ogni cittadina e cittadino della Toscana sta provando a rispettare con fatica in questi terribili giorni della pandemia”, ha spiegato Mazzeo. Che ha aggiunto: “Con i vicepresidenti ci siamo chiesti se avesse senso se quest’anno avesse senso celebrare questa giornata, ma per il suo contenuto di alti valori etici abbiamo convenuto che, pur in forma ridotta, la celebrazione si dovesse tenere”. Quindi ha rivolto il ringraziamento “ai medici, agli infermieri, agli operatori sanitari, ai farmacisti, ai volontari, ai ricercatori che sono in prima linea da mesi e stanno combattendo per difendere la libertà e quel diritto fondamentale che è il diritto alla salute”. E infine “un abbraccio a tutti coloro ai quali abbiamo chiesto uno sforzo più grande, che hanno dovuto chiudere la loro attività e oggi con fatica non riescono a vedere il futuro, hanno rinunciato al loro diritto al lavoro”.
In un videomessaggio all’Assemblea toscana, il presidente del Parlamento europeo, David Sassoli, ha rivolto “un caloroso saluto” alla regione che nel 1786, quando era Granducato di Toscana, “fu il primo Stato al mondo ad abolire formalmente la pena di morte e la pratica della tortura. Un primato di straordinario significato, non solo per l’Italia, ma per l’intera civiltà giuridica”. Nel celebrare “l’identità e l’orgoglio di questa regione, che affonda le sue radici nella libertà comunale, nei principi dell’umanesimo – ha proseguito Sassoli – siamo tutti chiamati a riflettere sui nostri valori comuni: sulla giustizia, sulla pace, sul diritto alla vita, sui diritti fondamentali della persona”. Un impegno che vale ancora oggi, ha sottolineato il presidente del Parlamento europeo, perché “non può esserci Europa senza la dignità della persona e il riconoscimento giuridico del suo valore. Rafforzare la sensibilità rispetto alla pena di morte costituisce anche oggi un impegno morale e un dovere culturale irrinunciabile. Le istituzioni europee, e in particolare il Parlamento europeo, sono da sempre in prima linea su questi temi”. Sassoli ha rivolto poi “un saluto a tutti coloro che in questi mesi così difficili, caratterizzati da una pandemia che ha sconvolto la vita di ciascuno di noi, si sono fatti carico dei più bisognosi, dei più vulnerabili, di coloro che hanno promosso concrete iniziative di solidarietà”. La crisi generata “ha minacciato la coesione delle nostre comunità, ha aumentato le disuguaglianze, in molti casi ha aggravato le precarie condizioni di tante persone”. Da questa emergenza, ha assicurato, “dobbiamo uscirne insieme. Se c’è una lezione che abbiamo imparato dalla pandemia, è il senso della nostra interdipendenza, il valore della solidarietà. Dobbiamo ragionare con mentalità nuova, lanciarci in mare aperto, avere coraggio: lo abbiamo detto più volte, vogliamo un’Europa che non lasci indietro nessuno e che funzioni per tutti. Che sia utile a tutti”. Per riuscirci, si dovrà “avere la possibilità di progettare insieme un futuro più giusto e, soprattutto, superare i paradigmi economici che ci hanno imposto per dieci anni, dalla crisi del 2008, di colpire tante persone e di non riuscire ad aiutarli”. Per vincere questa sfida, “credo che la Toscana, con il suo immenso patrimonio artistico e culturale, con le sue città e con i suoi piccoli borghi, con il senso della comunità possa dare un grande contributo. Se continuerà a guardare al mondo con fiducia e con ottimismo, se riuscirà ad affrontare con coraggio le sfide della contemporaneità”. Perché la Toscana, “è da sempre un luogo dove tradizione e innovazione si sposano insieme e dove la storia non guarda al passato, ma guarda al futuro. Una comunità democratica – ha concluso Sassoli, con l’augurio “di incontrarci presto” -, intraprendente, solidale, che dovrà proseguire su questa strada e indicarci, indicare anche a noi la rotta, impegnandoci a ridurre le disuguaglianze sociali, a promuovere investimenti sostenibili, a consolidare la qualità del nostro stile di vita e la qualità dei nostri servizi”. Per il presidente Mazzeo, le parole di Sassoli sono un riconoscimento “non formale, ma sostanziale”, indicano “la Toscana come seme di una nuova Europa, una comunità civica, solidale e innovativa”.
In occasione della Festa della Toscana il presidente della Regione, Eugenio Giani e l’assessora alla promozione dei diritti umani, Alessandra Nardini, hanno reso omaggio alla tomba di Gregory Summers che, per sua richiesta, è seppellito nel cimitero di Cascina dopo che nel 2006 è stato giustiziato negli Usa perché ritenuto responsabile di aver commissionato l’omicidio dei propri genitori adottivi. Il giovane, che si è sempre dichiarato innocente, dopo la condanna aveva intrattenuto una fitta corrispondenza con le ragazze e i ragazzi della scuola superiore “Luigi Russo” di Navacchio che avevano preso a cuore il suo caso. E poi aveva chiesto di essere sepolto a Cascina. “Lo abbiamo fatto – spiega il presidente Giani – perché fa parte del nostro impegno per chiedere l’abolizione, ovunque nel mondo, della pena di morte. Continueremo a chiederlo finché questa battaglia di civiltà non sarà vinta. Ci poniamo in diretta continuità con la decisione, presa proprio oggi, nel 1786, dal Granduca Pietro Leopoldo che abolì in Toscana sia la tortura che la pena di morte, in linea con quanto affermato pochi anni prima da Cesare Beccaria. Il caso di Gregory Summers da questo punto di vista è emblematico, così come lo è stato quello di Rocco Derek Bernabei, un altro caso di cui la Regione si era presa a cuore. Si è trattato di due battaglie purtroppo non coronate da successo, ma che valeva la pena di combattere. Così continueremo a chiedere l’abolizione della pena capitale, ovunque nel mondo, ogni volta che ce ne verrà data l’occasione. Buona Festa della Toscana, Regione di civiltà, a tutti.
Con un contributo sicuramente inedito e innovativo, anche la Galleria degli Uffizi hanno partecipato quest’oggi alla Festa della Toscana, per celebrare l’anniversario della firma del Codice Leopoldino che, grazie a Pietro Leopoldo nel 1786, fece della Toscana il primo Stato al mondo ad abolire la pena di morte e la tortura. Una partecipazione che, nel rigoroso rispetto delle norme di contenimento del contagio da coronavirus, ha messo insieme tradizione, arte e storia con i nuovi strumenti di comunicazione social. Pietro Leopoldo è infatti stato fatto “rivivere” attraverso l’animazione del proprio ritratto ospitato agli Uffizi ed ha spiegato sui canali Tik Tok e Facebook della Galleria degli Uffizi le motivazioni che l’hanno portato, più di 200 anni fa, a abolire la pena capitale. Il canale Tik Tok degli Uffizi è seguito da oltre 62 mila giovani e giovanissimi.