Toscana

Festa della Toscana: Giani, riforme leopoldine filo che ci lega ai fratelli di Francia

La storia della Toscana e la Toscana di oggi, una terra che, nelle riforme illuminate del Granduca Pietro Leopoldo e nell’attualità più immediata, rivendica diritti, riforme e cultura. Il presidente del Consiglio regionale, Eugenio Giani, assieme al vicepresidente Marco Stella, ha presenta così l’edizione 2015 della Festa della Toscana. Un’edizione che riscopre la vena originaria della Festa – le riforme lepoldine, culminate nell’abolizione della pena di morte e della tortura – agganciata alla mobilitazione che da subito il Consiglio ha attivato per i fatti di Francia. Il riferimento è «all’Illuminismo, alla stagione che aprì il mondo a idee non fondate su dogmi ideologici o religiosi: è lì che nacquero le idee di Pietro Lepoldo». Ecco dunque il filo che lega Festa e identità della Toscana alle manifestazioni che segneranno l’avvio dell’edizione 2015. Ed ecco il senso dei molti progetti sul territorio presentati da scuole e associazioni (centottanta), ispirati appunto al senso attuale delle riforme di Pietro Leopoldo, e quindi incentrati su libertà, diritti, rispetto dei diritti dell’uomo.

A dare il via alle celebrazioni, quest’anno, la manifestazione del 28 novembre al Teatro della Pergola a Firenze, dedicata a «Riforme per una buona amministrazione. L’età di Pietro Lepoldo, il presente della Toscana, il futuro dell’Italia». In apertura della mattinata di lavori alla Pergola, il concerto di una personalità del calibro di Roberto Cacciapaglia, «autore e musicista di fama internazionale», ideatore della colonna sonora dell’Expo 2015. Le note e il piano di Cacciapaglia, anche in questo caso, faranno da filo conduttore con il passato di Pietro Leopoldo, visto che fu proprio lui, il Granduca, a far venire in Toscana nel 1770 il giovanissimo, strepitoso talento di Mozart. Alla Pergola, per parlare di riforme e di futuro, ci saranno lo stesso Giani, il presidente della Giunta regionale, Enrico Rossi, il professor Paolo Armaroli e un rappresentante del governo.

Momento solenne della Festa della Toscana sarà poi, come ogni anno, la seduta solenne del 30 novembre. Quest’edizione porterà l’esecuzione «dal vivo» della Filarmonica Rossini dell’inno della Toscana di Pietro Leopoldo – «La Leopolda» appunto -, accanto all’inno di Mameli e all’inno d’Europa. Tra gli interventi, quel giorno, anche quello di Paolo Cipriani, docente universitario, centrato sul ‘700, l’illuminismo e le riforme leopoldine. Anche in questo caso, una novità: in collaborazione con la comunità di Sant’Egidio alla seduta solenne interverrà anche Bill Pelke, attivista americano contro la pena di morte, mentre palazzo Panciatichi sarà illuminato contemporaneamente al Colosseo, in collaborazione con il Comune di Roma proprio per celebrare la ricorrenza contro la pena capitale.

Il 27 novembre sarà poi inaugurato il «percorso storico», dedicato alla Toscana nella storia e nella contemporaneità: sarà tra gli eventi che domenica 29 novembre impegneranno l’edizione di Palazzo Aperto con la consueta offerta di visite guidate, esibizioni musicali, intrattenimento per i bambini, degustazioni.