Massa Carrara - Pontremoli
Festa della donna, festa della generosità
MEDICO TRA GLI INDIGENI
Marina Trivelli dopo gli studi liceali, si è iscritta alla Facoltà di Medicina dell’Università di Pisa, con in testa un progetto ben preciso: diventare medico per andare ad aiutare le persone più povere del mondo, nel cuore dell’Africa. Un’idea che era già maturata quando ancora frequentava le scuole superiori e, racconta, ancora prima a seguito della letture settimanali del giornalino «Il piccolo missionario». Terminata l’Università ha vinto diversi concorsi; alla fine ha scelto Parma per la scuola di specializzazione in Chirurgia generale ed ha iniziato ad avere i primi contatti con il CUAMM (Collegio universitario aspiranti medici missionari) di Padova, che da oltre cinquant’anni si occupa di formazione per coloro che desiderano svolgere la professione di medico in Africa. Le sue esperienze con il mondo dei poveri e dei derelitti, erano iniziate molto prima, quando durante un’estate era andata in India, nelle Filippine e successivamente, per alcuni mesi, nel Camerum. Tuttavia l’incontro con l’organizzazione del CUAMM è stata decisiva. Il CUAMM attraverso alcuni corsi, l’ha preparata ad affrontare il mondo dell’Africa, con le sue insidie e i suoi pericoli. Nel 2002 si è trasferita in Angola, dove ha iniziato da subito a lavorare in un ospedale della missione cattolica di Chiuloe, nel sud del Paese. Qui ha svolto l’attività di medico chirurgo, ma non solo, perché essendo l’unico dottore in un raggio di 100 chilometri, ha dovuto far fronte ad ogni forma di emergenza, sempre «felice di questa scelta» . Finché il mese scorso il terribile incidente.