Cultura & Società

Festa del teatro a San Miniato, partiti gli spettacoli collaterali

«Chi sei tu? La Sfida di Gerusalemme» è il titolo dello spettacolo principale in scena dal 20 al 24 luglio. Un’occasione per dirsi in pubblico la complessità e l’urgenza della provocazione che giunge dalle terre di Israele e Palestina

La storica Piazza del Duomo a San Miniato di Pisa

Sta nel Dna del Teatro dei Cielo quella ricerca complessa degli interrogativi che scuotono le coscienze. Succede così, dal 1947 ad oggi per mano della Fondazione Istituto del Dramma Popolare di San Miniato (Pisa), oggi guidato da Marzio Gabbanini. E quest’anno, per la scena sacra di piazza Duomo, è l’ora di «CHI SEI TU? La Sfida di Gerusalemme», versione teatrale del diario del viaggio in Terra Santa di Éric-Emmanuel Schmitt. Lo scrittore francese ha trascorso un mese tra Betlemme, Nazareth, la Galilea, Gerusalemme, scrivendo un vero e proprio itinerario tra i dubbi della ragione e le aperture della fede che quei luoghi suscitano. Ecco Betlemme, Nazareth e, soprattutto, Gerusalemme: la città della contraddizione, luogo che parla di coesistenza, ma anche di tensioni mai sopite. Con una riflessione non scontata, resa ancora più urgente dalla cronaca attuale, l’autore, e quindi lo spettacolo, indaga la città dei tre monoteismi, cercando tra le sue vie piene di storia e di suggestioni una parola credibile di pace. Gli incontri e i luoghi, veri coprotagonisti della messa in scena, sono evocati con gli interventi musicali dal vivo, con le scene, con l’ensemble di interpreti. La drammaturgia asciuga il testo in un montaggio di stile cinematografico che crea ritmo con la giustapposizione di scene evocative e narrative.

«CHI SEI TU? La Sfida di Gerusalemme» – in scena dal 20 al 24 luglio– è un’occasione per dirsi in pubblico la complessità e l’urgenza della provocazione che giunge dalle terre di Israele e Palestina. Per il Dramma – spiega il presidente – significa proseguire in quella che è una missione storica: «In tempi così complessi, quali quelli attuali, in cui si assiste a un progressivo indebolimento delle coscienze sia sul piano individuale, sia globale, con l’abbattimento di innumerevoli barriere alle quali l’umanità sembra, però, incapace di non sostituirne e innalzarne altre – dice –  il Dramma, la cui essenziale finalità è quella di interrogare e interrogarsi su questioni di fondo del nostro esistere, propone una riflessione sul valore e sulla forza della fede quale strumento di cambiamento soprattutto di fronte alle difficoltà, ai conflitti interiori e non, e particolarmente quale motivo di dialogo tra creature che, al di là di differenze di tipo etnico, culturale, linguistico, sono fatte della stessa materia e figlie di uno stesso Padre». Firma la regia dello spettacolo Otello Cenci. Nel cast spicca il nome dell’attore Ettore Bassi. Musiche eseguite dal vivo da Mirna Kassis, Matteo Damele, Filippo Dionigi, Tomas Milner. Con la partecipazione in video di Eric-Emmanuel Schmitt. Lo spettacolo è frutto della sinergia, nella produzione, fra Fondazione Meeting per l’amicizia fra i popoli, Centro Teatrale Bresciano e Fondazione Istituto Dramma Popolare di San Miniato.

Tutti gli spettacoli della Festa del Teatro, come tradizione, hanno un unico comune denominatore che, quest’anno, mette sotto la lente la fede al centro di una dura prova in un mondo di dubbi e conflitti. Il Direttore Artistico Masolino D’Amico evidenzia la missione del Dramma Popolare: “Fra tradizione e innovazione, questa la linea guida che ogni anno il Festival propone alternando sul palcoscenico autori registi e attori della nuova scena emergente a nomi di spicco della scena teatrale italiana. Il comune denominatore degli spettacoli del Festival 2024 – La fede messa alla prova: una forza di pace interiore, individuale e collettiva, in un mondo di dubbi e conflitti – trova, negli spettacoli proposti, modalità attuali di essere affrontato dando particolare spazio e rilievo alla promozione di una drammaturgia sia di autori affermati che giovani drammaturghi, di cui valorizzare creatività, capacità multidisciplinari ed espressive, volontà di innovazione.”

Dopo «Poveri noi – Storia di una famiglia nella tragedia della guerra», «Figlio, non sei più giglio» e «ll libro dei Numeri» si prosegue con «Giobbe, storia di un uomo semplice», il primo luglio con Roberto Anglisani. Avanti il 4 luglio con «In nome della Madre» di Erri De Luca con Patrizia Punzo. L’8 luglio è la volta di «Celeste», testo e regia Fabio Pisano. Infine «Topi» l’11 luglio del collettivo Usine Baug.

Tutti gli spettacoli collaterali del Festival si terranno alle 21,30 nel Giardino della Cisterna della Misericordia. La Festa del Teatro di San Miniato è sostenuta in modo determinante dalla Fondazione Cassa di Risparmio di San Miniato e Crédit Agricole Italia.