Toscana

«FEDE E LUCE»: la gioia che nasce dall’amicizia

di Renato Bruschi

«Fede e Luce» è un nome che racchiude una storia e un destino. La storia è fatta dalla fede in Gesù capace di «far parlare i muti e di dare la vista ai ciechi». Il destino invece, si delinea come una luce che brilla contro 1’oscurità della solitudine, generando una comunità nuova. «Fede e Luce» mette al centro le persone diversamente abili, facendole diventare protagoniste, in prima persona, della forza del gruppo e della preghiera. Non più emarginazione, pregiudizi, solipsismi, quella paura del diverso che paralizza tante emozioni. Attraverso periodici incontri, s’impara tutti, genitori e figli, amici e simpatizzanti, a stabilire relazioni personali intense, per scoprire le sofferenze e i doni dell’altro e sostenersi così a vicenda. Dall’amicizia che si respira nel gruppo nasce la gioia che è il vero centro propulsore, la cifra distintiva di questa «speciale famiglia». In Toscana l’unica comunità attiva è quella di San Pietro ad Avenza di Carrara (MS). Ne fanno parte circa quarantacinque persone, ma il numero cambia ed è in continua crescita. Sono ragazzi e ragazze diversamente abili, con i loro genitori, amici e animatori. In questa veste, alcuni di loro, hanno partecipato, di recente a un Convegno di formazione che si è tenuto a Fidenza al quale hanno preso parte anche i rappresentanti dell’equipe tosco-emiliana. «Dall’incontro è emerso – ha raccontato Roberto, dell’equipe animatori – un desiderio comune di portare avanti il carisma di questa speciale comunità dove la testimonianza principale è rappresentata dai ragazzi disabili che sono, come hanno ricordato i relatori, una vera ricchezza per tutta la Chiesa». La comunità di «Fede e Luce» di Avenza è aggregata a quelle dell’Emilia, formando con esse un’unità territoriale. «Per avere, infatti, l’indipendenza regionale – ha precisato Stefania, animatrice – occorrono almeno due comunità per Regione. Per il momento siamo soli noi. Speriamo che anche in altre zone della Toscana sorgano presto dei gruppi simili al nostro. Noi siamo a disposizione per aiuti e suggerimenti». Ma cosa fa di concreto «Fede e Luce»? Riunisce, una volta al mese, per la gioia di stare insieme, persone che hanno disabilità psichiche o fisiche e le aiuta, con il sostegno e il coinvolgimento delle famiglie, ad aprirsi alla fede, ad entrare in una vita più piena. Opera poi a livello sociale per abbattere i pregiudizi immotivati che purtroppo circondano ancora il mondo dei «diversamente abili», e generano spesso emarginazione e solitudine, promuovendo e diffondendo la «cultura dell’accoglienza», fondata su reali esperienze di vita. «Per questo – prosegue Roberto – lanciamo un appello ai giovani affinché accettino di coinvolgersi in quest’avventura. È un’esperienza trasformante che dà di più di quanto si possa immaginare». Nel corso del 2008 la Comunità è stata accolta da diverse parrocchie della diocesi apuana che hanno condiviso con i «ragazzi» un giorno di festa e di gioia. Di solito il programma di questi «gemellaggi» segue lo stesso schema: il gruppo partecipa alla messa domenicale della comunità, presentando una drammatizzazione del Vangelo. Dopo il pranzo nei locali della parrocchia iniziano, in genere,  i giochi pomeridiani. La giornata, quindi, termina con la preghiera finale. Tutto ciò è reso possibile grazie alla presenza di numerosi volontari che si adoperano per accompagnate i «ragazzi» alla festa e per riportarli a casa. Il miracolo di «Fede Luce» è anche questo: mobilitare persone, intessere reti di amicizie che alla fine creano un gruppo compatto e dai forti legami interpersonali. Il prossimo appuntamento sarà domenica 8 febbraio in occasione della «festa della luce»: il gruppo si ritroverà in parrocchia ad Avenza per vivere un momento di gioia, in un clima di amicizia e condivisione. Tutti sono invitati.

Tutto è nato da un pellegrinaggio a Lourdes del 1971«Fede e Luce» è nata nel 1971 a seguito di un pellegrinaggio a Lourdes. Fu la risposta alla chiamata di una coppia di genitori che trovarono grosse difficoltà nel potersi recare a Lourdes con i due figli Thaddèe e Loic colpiti da un handicap mentale. Scopo del pellegrinaggio era di aiutare le persone «diversamente abili» a trovare il loro spazio nella comunità ecclesiale. Affinché questo pellegrinaggio non fosse un fuoco di paglia, un avvenimento senza seguito, per partecipare, bisognava trovarsi in comunità costituite da persone ferite nell’intelligenza, dai loro familiari e da amici, soprattutto giovani. Dopo questo pellegrinaggio a Lourdes che radunò oltre l2 mila persone numerose comunità nel mondo hanno voluto continuare ad esistere e ad approfondire la loro ragione di essere. Per questo si può dire che veramente «Fede e Luce» sia nata a Lourdes, sia scaturita, come 1’acqua miracolosa, dalla grotta di Massabielle. I fondatori sono Marie Helène Mathieu e JeanVanier, che lo scorso novembre ha compiuto ottanta anni. I primi gruppi in italiaDopo il 1971, anno del primo pellegrinaggio internazionale a Lourdes, un piccolo gruppo di genitori e qualche amico si riuniva sotto la guida di suor Ida Maria a Villa Patrizi, una scuola di Roma. Da questo piccolo seme iniziarono a formarsi i primi gruppi a Roma,  Parma, Cuneo, Abano. Nel 1974 erano dieci le comunità in Italia. Il movimento ha raggiunto una prima rilevante tappa in occasione della Pasqua del 1978, ad Assisi, al momento del primo pellegrinaggio nazionale, al quale parteciparono circa mille persone. Oggi sono sessantatré le comunità attive in Italia. Nel mondo è presente in 6 continenti. I temi pastorali dei prossimi incontriOgni incontro di Fede e Luce è caratterizzato: da un momento di amicizia e condivisione;  un momento di festa; un momento di celebrazione e preghiera. Ogni mese viene proposto un tema su cui riflettere.Gennaio: Grazie Gesù, per i miei genitori, la mia famiglia e la mia comunitàFebbraio: Gesù sii la luce del mio cuoreMarzo: Gesù, aiutaci a crescere nell’amore e dare vita agli altriAprile: Amiamoci gli uni gli altri come Gesù ci ha amatoMaggio: Gesù, aiutami a vivere nella caritàGiugno: Gesù aiutami a gioire del bene e della fortuna egli altriLuglio: Vivere il Magnificat nel mio cuore, ogni giorno.Oltre che negli incontri mensili, i membri delle comunità rinforzano i legami tra loro attraverso varie attività: visite in famiglia, passeggiate, week-end in comune, soggiorni di vacanze, pellegrinaggi. INFORMAZIONIPer maggiori informazioni gli interessati possono contattare Roberto Galeotti (328-8395990) oppure Stefania Dazzi  (328-1643282) o scrivere alla redazione locale del settimanale Toscana Oggi: redazione.vitapuana@toscanaoggi.it. Esiste anche un sito all’indirizzo www.fedeeluce.com