Toscana
Fecondazione, Passaleva replica a Martini: «La sua è una posizione ideologica»
Angelo Passaleva, vice presidente della giunta regionale toscana lo dice chiaro e tondo. Con Claudio Martini è in «totale disaccordo» e «non per motivi ideologici, bensì razionali». «Ideologica» è invece la posizione del «governatore della Toscana» che dimenticandosi del suo ruolo e di essere alla guida di una maggioranza composta anche dalla Margherita, si è appiattito completamente sulle posizioni dei radicali, lanciando un appello ai toscani a firmare i referendum sulla fecondazione medicalmente assistita. «Di fronte a norme ingiuste che sanciscono divieti insensati e umilianti per le donne e obblighi oscurantisti per la comunità scientifica aveva dichiarato Martini i referendum, che hanno come obiettivo l’eliminazione delle parti più crudeli e punitive della legge, sono l’unica strada percorribile».
Se Martini ha parlato chiaro, anche Passaleva, che oltre ad essere presidente del Movimento per la vita di Firenze è anche un medico, vuole lanciare un messaggio altrettanto chiaro: «toscani non firmate». E se il referendum alla fine ci sarà, bisognerà far capire ai cittadini le menzogne che vengono dette su questa legge. Con Oriana Fallaci si ripete che «non c’è nulla di male a volere un figlio sano». «Certo che non c’è nulla di male, osserva Passaleva però bisogna vedere a quale costo. Anche se implica il sacrificio di altri bambini non ancora nati o non sani? Ma allora facevano meglio gli spartani che aspettavano fossero nati per eliminare i bambini non perfetti. Del resto come dimostra il caso del bambino concepito in provetta a Bologna, e nato down, le possibilità di errata diagnosi ci sono sempre sia in positivo che in negativo».
Per il vice presidente della giunta toscana il punto di partenza «puramente razionale» è «il dato incontrovertibile e certo, condiviso da tutti i biologi, i medici e i ricercatori, che la vita umana inizia con il concepimento e da quel momento è vita e vita umana. Poi si discute se sia persona o non persona, individuo o non individuo Però queste sono argomentazioni di carattere filosofico, ideologico o semantico, del tutto opinabili». E «di fronte ad un’evidenza certa e a interpretazioni opinabili bisogna stare dalla parte del dubbio. Sarebbe come dire che mentre sono a caccia vedo muoversi qualcosa dietro un cespuglio. Dico: forse è un cinghiale, però potrebbe essere anche una persona sparo o non sparo? Ovviamente non sparo. Il dubbio è se sia una persona, però non c’è dubbio che sia una vita, una vita umana».
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