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FECONDAZIONE ARTIFICIALE: MPV, NON AL FAR WEST, SI’ ALLA TUTELA DELL’EMBRIONE

“A un anno dall’approvazione alla Camera, il disegno di legge sulla fecondazione assistita in discussione oggi presso la commissione sanità del Senato, terminerà il suo iter. Vorremmo, a questo punto, che si arrivasse ad una conclusione rapida. Il Parlamento ci ha infatti mostrato in varie occasioni che, quando si vuole, le leggi si approvano in un giorno. E qui c’è di mezzo la vita e la morte”: lo ha detto Carlo Casini, presidente nazionale del Movimento per la Vita Italiano, durante la conferenza stampa tenuta questa mattina al Senato sulla legge della fecondanzione artificiale. Il testo in discussione prevede alcuni “paletti”: divieto di clonazione, di sperimentazione, di congelamento, divieto di fecondazione artificiale eterologa, tutela dei diritti di tutti i soggetti coinvolti “compreso il concepito”. “E’ falso dire che con questo provvedimento – ha proseguito Casini – viene messa in pericolo la legge sull’aborto. Noi non sosteniamo questa legge perché è perfetta, ma piuttosto perché appare il testo migliore possibile considerando la situazione e il contesto italiano. Ciò che ci preme, a questo punto, è che il Parlamento si impegni a varare la nuova normativa prima dell’estate. Essa rappresenta il ‘Piave’: una modifica anche piccola del testo la renderebbe inaccettabile”. Prima della conferenza stampa, un gruppo numeroso di persone, tra cui molti giovani in rappresentanza di un centinaio di associazioni e movimenti che sono impegnati sui temi della vita e della famiglia, aveva manifestato davanti al Senato con slogan quali “in difesa dei diritti dell’embrione” e “contro il far west delle cliniche” dove si pratica la fecondazione assistita. Anche secondo l’on. Domenico Di Virgilio, presidente dei medici cattolici, il provvedimento di legge “presenta diverse lacune, specie in riferimento alla morale sessuale della Chiesa che parla di amore tra uomo e donna come via voluta dal Creatore per la generazione della vita. Tuttavia – ha proseguito – è un testo che consente di evitare danni peggiori. Piuttosto, l’applicazione delle tecniche di fecondazione assistita deve essere bene spiegata alle coppie richiedenti, per evitare delusioni e inutili speranze”.

Dello stesso argomento si è occupata Luisa Santolini, presidente del Forum delle Associazioni Familiari, che ha spiegato come “permangono limiti invalicabili al successo nella fecondazione artificiale: nel 1991 solo il 14% degli interventi riusciva e a distanza di dieci anni siamo arrivati al 19%, il che ci fa dire che oltre un certo livello non si può andare. Se guardiamo ai risultati di embrioni crioconservati il successo è del 17,6%, mentre si arriva al 31% con quelli impiantati vivi. In ogni caso – ha rilevato – il tasso di abortività spontanea a seguito di queste tecniche risulta molto più alto che nelle gravidanze normali”.

Olimpia Tarzia, presidente del Mpv di Roma, ha ricordato la dichiarazione sottoscritta da oltre 300 tra rettori e docenti universitari circa lo statuto scientifico ed etico dell’embrione umana che – si dice nel testo – “sin dallo stadio unicellulare, è un individuo umano”. “Piuttosto – ha proseguito – parliamo di far west, anche riguardo al fatto che le tariffe medie circolanti per gli interventi di fecondazione assistita si aggirano sui 15 mila euro a intervento e, normalmente, per avere successo ci si deve sottoporre a tre o più interventi. Ogni commento è superfluo e ci auguriamo che la legge faccia chiarezza”.Sir