Il Family day 2, che vedrà impegnate 134 città per la giornata conclusiva della raccolta di firme lanciate dal Forum delle associazioni familiari, il 2 marzo, ha due valenze importanti. Ne è certo Francesco Belletti, direttore del Cisf (Centro internazionale studi sulla famiglia), che spiega: La prima è quella del riprendere la logica del movimento di popolo del Family day, cioè si continua con l’idea che è nata una soggettività, che finalmente anche le famiglie in Italia hanno una maggiore consapevolezza di poter contribuire al dibattito politico e alla costruzione del bene comune. Il secondo aspetto positivo è il mettere al centro dell’attenzione del Paese il tema della fiscalità a misura di famiglia, che è uno dei difetti principali del nostro sistema, cioè la pressoché totale indifferenza del fisco ai carichi familiari, come se la famiglia non interessasse alla cosa pubblica. Dietro a quest’atteggiamento, per Belletti, c’è un limite culturale che ci portiamo dietro da 40/50 anni: il tema famiglia è rimasto intrappolato in contenziosi ideologici per cui sembrava un tema solo dei cattolici o della destra, per cui i ministri dell’economia non vedono la famiglia a vantaggio di un paradigma economico tutto individualista. La sfida è, quindi, veramente culturale oltre che di risorse. In questo senso, con il nuovo Family day, osserva Belletti, in un momento di grande mobilità politica, con nuovi partiti e una campagna elettorale assolutamente diversa da quelle degli ultimi 15 anni, parti della società civile che chiedono una maggiore attenzione alla famiglia forse hanno qualche possibilità di ascolto in più presso il sistema politico rispetto al passato. Per evitare strumentalizzazioni, il criterio più serio è chiedere un impegno di un intervento realmente a misura di famiglia prima delle elezioni e poi verificare i fatti. Bene anche per Belletti la scelta della raccolta di firme, che è più che una manifestazione ed è più che la richiesta stessa di una firma. È un grande movimento di sensibilizzazione. Per il direttore del Cisf, coinvolgere le amministrazioni locali significa mettere al centro la famiglia: un sindaco, che firma oggi la petizione per il fisco, sarà più sensibile domani quando si chiederanno servizi a misura di famiglia, interventi sulla conciliazione famiglia-lavoro, quando si chiederà di ascoltare le associazioni familiari tutte le volte che bisogna trattare del verde pubblico. Insomma, la vera sfida è una città e un’Italia a misura di famiglia. Cominciamo dal fisco ma si apre ciò che il Forum delle associazioni familiari aveva aperto quando è nato: la vertenza famiglia.Sir