Toscana
Family card e sconti per chi ha tanti figli
di Andrea Bernardini
Una family-card a disposizione di tutte le famiglie numerose. Prende spunto dalla Francia la proposta su cui sta lavorando l’Associazione nazionale famiglie numerose: nel Paese d’Oltralpe, la «carte familles nombreuses» esiste dal lontano 1920 e per quasi un secolo ha permesso a genitori di almeno cinque figli di usufruire di uno sconto a vita del 30% sui biglietti ferroviari di seconda classe su tutto il territorio nazionale e del 50% sui trasporti dell’Ile de France; dallo scorso anno l’utilizzo della carta è stato ampliato: in pochi mesi altri 44 importanti operatori economici hanno sottoscritto convenzioni con il Governo offrendo sconti più o meno significativi per le famiglie extra-large. «Bella idea, ma vorremo fare qualcosa di più» commenta Paolo Puglisi, coordinatore provinciale a Pisa del sodalizio, uno di quelli che a questo progetto sta lavorando, per presentarlo al Ministero della famiglia: «il primo approccio con Rosy Bindi sulla proposta è stato positivo, il ministro è apparso interessato e ci ha chiesto di approfondire la questione. Vedremo come andrà a finire». La carta dovrebbe essere rilasciata a tutte le famiglie italiane con almeno tre figli minori (fino a 26 anni se studenti) indipendentemente dalla loro situazione economica. E assicurare alle famiglie numerose sconti crescenti in base al numero dei componenti per un paniere di servizi e prodotti. Un paniere fino ad oggi ancora vuoto, ma dove potrebbero entrare l’utilizzo di treni, l’accesso a musei non gestiti direttamente dallo Stato (per i quali è previsto l’ingresso gratuito per gli under ’18), a teatri, ai cinema o agli stadi; ma anche tariffe agevolate per l’energia elettrica, il gas, la telefonia fissa, mobile e adsl, e sconti per l’acquisto di generi alimentari, nelle rette e nei libri scolastici, nelle tariffe universitarie e molto altro.
La family card nazionale dovrebbe integrarsi con altre già esistente in alcuni comuni. Come a Bergamo, ad esempio, dove le famiglie con almeno tre figli possono usufruire di condizioni particolarmente favorevoli per l’acquisto di prodotti alimentari e libri, articoli sportivi e biglietti del cinema o per i servizi bancari; o Modena, dove teatri e centri commerciali e perfino il Modena Calcio offrono sconti tra il 10 ed il 30% su prezzi e tariffe di ingresso alle famiglie con almeno tre figli. Non a Livorno, però, dove il comune si è detto contrario ad una proposta di questo tipo.
Se finalmente almeno alcuni enti locali si stanno accorgendo della difficoltà di una grande famiglia ad arrivare a fine mese, buona parte del merito va all’Associazione nazionale famiglie numerose. Le famiglie del sodalizio si sono ritrovate domenica scorsa, 16 settembre, a Prato (nella foto sopra la foto di gruppo), alla parrocchia del Gesù divin lavoratore per celebrare la loro festa regionale. In chiesa, il rinnovo delle promesse matrimoniali, in oratorio un pranzo preparato in parte dagli scout adulti del Masci, nei locali parrocchiali l’assemblea dell’associazione. Occasione, questa, per fare il punto su quello che anche in Toscana dove lo scorso 6 settembre l’Anfn è stata iscritta nel registro delle associazioni di promozione sociale si sta facendo per convincere le istituzioni ad adeguate politiche familiari. Un’opera di persuasione come ha ricordato Luca Gualdani, coordinatore insieme alla moglie Lucia (nella foto a sinistra), delle famiglie numerose associate nella nostra regione che va fatto in rete, insieme alle altre associazioni del Forum delle associazioni familiari. Al Forum, nello scorso luglio, l’assessore regionale alle politiche sociali Gianni Salvadori ha chiesto di costituire uno sportello per aiutare i genitori e le giovani coppie a risolvere i loro problemi.
Le famiglie di Prato hanno chiesto alla giunta regionale di tener conto di «appartamenti a misura di famiglia numerosa» nel prossimo piano di edilizia popolare. Anche le amministrazioni comunali potrebbero fare la loro parte: «Le disposizioni degli enti locali in materia di edilizia residenziale commenta Giuseppe Marchese non permettono ai costruttori di realizzare appartamenti oltre i 100 metri quadri: insufficienti per le famiglie numerose, che oltre ad essere ricche di figli hanno spesso anche il piacere di ospitare i nonni nelle loro abitazioni».
Già, perché una casa o un’auto grande non sono sempre un lusso, divengono estremamente necessarie quando a richiederle è una famiglia extralarge. Ecco perché come ha sottolineato Raffaele Amoruso, coordinatore dell’associazione a Prato e primo coordinatore regionale nella definizione dell’Ici e della tariffa dei rifiuti solidi urbani si deve tener conto anche del numero dei componenti del nucleo familiare, di quanto spazio fisico, cioè, utilizza abitualmente ogni componente. Di una cosa sono convinti i soci dell’Associazione nazionale famiglie numerose: il calcolo dell’Isee va rivisto e ad ogni figlio deve essere dato un valore maggiore. Anzi, i figli dovrebbero avere rappresentanza politica. È la proposta a cui sta lavorando il gruppo di studio voto per i figli coordinato da Alvaro Ringressi. Una proposta su cui il sodalizio ha tenuto, nello scorso novembre, un convegno nazionale, cui hanno partecipato, tra gli altri, il senatore Rocco Buttiglione (Udc) ed il senatore della Margherita Luigi Bobba. Ma la battaglia in favore delle famiglie numerose va fatta, prima di tutto, sul piano culturale. Massimo Ciacchini, livornese: «la famiglia numerosa dà fastidio». Ed invece è una ricchezza per tutti, come recita uno slogan caro all’associazione: «Più figli, più futuro!».
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