«Nella Santa Famiglia di Nazareth il cielo incontra la terra e la Trinità divina trova la più perfetta immagine umana». Lo ha affermato stamattina il card. Ennio Antonelli, presidente del Pontificio consiglio per la famiglia, a margine dell’udienza del mercoledì, nel corso della quale papa Benedetto XVI ha consegnato l’immagine simbolo del VII Incontro mondiale delle famiglie (Milano 30 maggio – 3 giugno 2012) a mons. Erminio De Scalzi, presidente della Fondazione Milano Famiglie 2012. L’icona in questione è un mosaico di 115 per 130 centimetri, realizzato dall’artista gesuita Marko Rupnik, che raffigura la Sacra Famiglia e la SS. Trinità rappresentata attraverso la mano del Padre da cui provengono fasci di luce sulle persone della Santa Famiglia e dalla quale discende su Maria il fuoco dello Spirito Santo. In piedi, in grembo a Maria seduta, cammina sulle mani di lei, verso di noi, Gesù; accanto a lei San Giuseppe, in piedi, rivolge lo sguardo a Dio Padre. Ai lati di Giuseppe e Maria il paradiso terrestre e la Gerusalemme celeste, a dire che la Sacra Famiglia è al centro della storia della salvezza. Il card. Antonelli sottolinea che oggi le famiglie sono chiamate ad essere unite e aperte, a preparare i figli per il loro futuro e la loro missione, senza trattenerli con amore possessivo. Nell’icona le pietre, gli smalti, i colori e la luce – nota ancora il cardinale – concorrono a dare alla materia uno splendore pieno di energia, evocando un mondo trasfigurato, vivificato dallo Spirito. Anche le vesti, hanno nell’immagine, il loro significato: Maria, infatti sopra la tunica blu, colore dell’umanità, indossa un manto porpora, orlato di rosso, colore che l’antichità cristiana ha sempre attribuito a Dio: si vuole così indicare che Maria con la divina maternità è stata unita a Dio in modo singolarissimo. Al contrario, Gesù veste una tunica rossa, simbolo della divinità che da sempre gli appartiene, e sopra di essa un manto blu, per indicare l’umanità che ha assunto nel grembo di Maria; san Giuseppe porta vesti a colori più tenui, adeguati al suo riserbo e laboriosità, ovvero un manto verde, colore del mondo creato e una tunica ocra, colore della missione paterna. Il card. Antonelli indica, infine, un altro particolare significativo: l’arco ogivale tronco, che incornicia l’icona, sottolinea la direttrice verticale, e colloca la Santa Famiglia al centro della storia della salvezza, indicata con il suo inizio nel paradiso terrestre, una fioritura di colori vivaci, rossi, verdi, gialli, nel pennacchio di sinistra, e con il suo compimento nella Gerusalemme celeste, intessuta di ori e marmi policromi nel pennacchio di destra. (Sir)