Vita Chiesa

FAMILY 2012: DA USA E BENIN, PREGHIERA E FESTA «INSIEME» OLTRE «INDIVIDUALISMO»

«Bisogna insegnare alle persone a pregare, insieme», aiutando la «famiglia a scoprire l’importanza di essere famiglia, anche nel contesto dell’Eucarestia». Lo ha dichiarato oggi alla conferenza stampa di chiusura della mattinata del VII Incontro mondiale delle famiglie il card. Sean O’Malley, arcivescovo di Boston e presidente della Commissione attività Pro-Vita. «Nei Paesi occidentali – ha proseguito il cardinale – siamo ormai dipendenti dal divertimento, così la gente va in chiesa chiedendo di essere divertita. Dall’altra parte ci scontriamo con una cultura altamente individualistica, anche nel modo di pregare. Da qui la diffusione di pratiche come la new age». Per questo, ha proseguito il cardinale, «dobbiamo essere insieme nella Chiesa e preparare le famiglie all’incontro». Sul tema dell’individualismo è tornato anche l’Abbé Barthélémy Adoukonou, segretario generale della Conferenza episcopale dell’Africa occidentale francofona. «Nella nostra cultura – ha spiegato il vescovo del Benin – la festa più importante è la festa che raduna tutti i membri della parentela nella memoria ancestrale. Il culto degli antenati diventa così il luogo di incontro tra la Chiesa e l’Africa tradizionale. Voi europei in cui la famiglia è uscita dalla parentela, nel senso dell’individualismo, dovreste riscoprire questa dimensione della festa come incontro tra generazioni». (Sir)