«Voglio solo esprimere con una formula lo scopo di questo grande lavoro compiuto in vista del VII Incontro mondiale delle famiglie: l’evento che abbiamo cominciato a vivere domenica scorsa col mandato ai 5.400 volontari è un evento straordinario, voluto, pensato e programmato per potenziare la vita ordinaria della Chiesa». Con queste parole il card. Angelo Scola, arcivescovo di Milano, ha aperto questa mattina la conferenza stampa che inaugura ufficialmente il Family 2012 presso lo spazio MiCo Fieramilanocity. L’arcivescovo, ricordando il grande impegno organizzativo avviato circa tre anni fa per preparare l’appuntamento, ha sottolineato che si tratta di un evento destinato a durare nel tempo: «In casi come questi, con troppa superficialità si dice che simili eventi impiegano molte energie e poi finiscono nel nulla. È un giudizio superficiale, perché essi nascono da un lavoro capillare, coinvolgono nella fase preparatoria moltissime migliaia di persone, molte realtà di parrocchie, migliaia di volontari, centinaia di relatori provenienti da tutto il mondo». Secondo il card. Scola, il nucleo fondamentale della riflessione sul tema «La famiglia: il lavoro e la festa» non sarà soltanto intellettuale ma sarà espresso anche «attraverso i gesti liturgici, le forme artistiche, la conoscenza reciproca, la condivisione». E la presenza del Santo Padre, che ha voluto inserire una vera e propria visita pastorale alla diocesi di Milano, «già segna la strada perché l’evento rifluisca poi nell’ordinario, dentro la vita personale di ogni cristiano e di ogni comunità cristiana». Presentando il VII Incontro mondiale delle famiglie, il card. Angelo Scola, arcivescovo di Milano, ha evidenziato la scelta del titolo – «La Famiglia: il lavoro e la festa» – che «esprime bene la necessità dell’unità dell’io e l’importanza del suo stare in relazione». L’arcivescovo ha sottolineato la rilevanza dell’incontro anche attraverso «il numero straordinario di giornalisti accreditati», che è un segno importante «come lo è la risonanza che le testate dell’Italia e del mondo hanno dato all’evento». Secondo il card. Scola, «al centro del desiderio e della realizzazione concreta degli uomini e delle donne di oggi sta il modello di famiglia che i sociologi chiamano normocomposta’ o normocostituita’, che ha il suo ideale nel rapporto fedele e aperto alla vita tra un uomo e una donna». Proprio questa famiglia «normocomposta» o «normocostituita» è stata riportata al centro dell’attenzione di tutta la nostra società attraverso il Family 2012 «e questo – ha affermato l’arcivescovo – mi sembra un bene». In conclusione, il card. Scola ha rivolto un pensiero particolare alle altre vittime provocate dal terremoto: «Questo è un appuntamento che mette in evidenza gli affetti attraverso l’amore oggettivo della famiglia e in questo quadro vogliamo dire fin d’ora la nostra solidarietà alle vittime, assicurando loro la nostra preghiera e il nostro aiuto materiale».(Sir)