Italia
Famiglie e Covid-19, De Palo: “Darci fiducia per ricostruire il Paese”
Per oltre 6 famiglie italiane su 10 è l’assegno unico-universale per figlio la proposta più urgente da mettere in campo per scongiurare la crisi economica e sociale del Paese. Mamme e papà chiedono a Governo e Parlamento di trasformarla in realtà già adesso, nel passaggio tra l’emergenza da Covid-19 e l’auspicato ritorno alla normalità: è uno dei dati più significativi emersi dall’indagine “Le famiglie e l’emergenza Covid-19: una fotografia attuale”, realizzata dal network internazionale di Sfera, l’area di Rcs MediaGroup dedicata all’infanzia, insieme al Forum delle associazioni familiari, e presentata giovedì 9 luglio, in diretta streaming. All’indagine hanno aderito più di 12.500 famiglie di tutta Italia.
Le paure per il futuro. Le paure più radicate oggi nei nuclei familiari italiani sono “perdere il lavoro (47%) e il peggioramento della propria condizione economica (49%), con conseguente impoverimento e aumento del divario ricchi-poveri”. Quanto, invece, alle conseguenze già in atto in famiglia, “per il 71% ci sono problemi economici, per il 52% i guai sono lavorativi, il 34% ha dovuto fare i conti con disagi legati all’assenza di servizi e con le difficoltà nella gestione dei figli”.
Dare fiducia. “L’indagine – ha sottolineato il presidente nazionale del Forum delle associazioni familiari, Gigi De Palo – conferma che la stragrande maggioranza delle famiglie italiane sceglie la misura dell’assegno unico-universale per ogni figlio: un provvedimento efficace per restituire fiducia nel futuro ai nuclei familiari del nostro Paese. Lo spezzettamento dei contributi in bonus, incentivi, mancette non ha colto il gradimento delle famiglie. È importante che il Governo dia un segnale forte in tal senso”. Ancora una volta, “i nuclei familiari sono espressione chiara delle esigenze del Paese reale e comprendono la distanza dei provvedimenti messi in campo da quanto è più necessario per loro e per i loro figli”. Oltre all’assegno unico e alla riapertura delle scuole a settembre, “le famiglie chiedono fiducia.
Non vogliamo l’elemosina, ma essere messi in condizione di aiutare il Paese”. Il presidente del Forum ha anche annunciato che si sta lavorando per organizzare gli Stati generali della natalità per il 14 maggio 2021.
No ripartenza, ma rigenerazione. “Il Covid-19, prima emergenza globale di questa portata, segna uno spartiacque che aiuta a leggere una serie di limiti del nostro modello precedente e, auspicabilmente, ad aprire e vie di cambiamento”, ha affermato Chiara Giaccardi, direttrice del Comitato tecnico-scientifico dell’Osservatorio nazionale sulla famiglia, nel suo intervento. “Il Covid-19 ha messo a nudo la fragilità del nostro sistema sociale, ma ha svelato anche la forza dei legami, in particolare di quelli familiari.
Se non ci fossero state le famiglie, l’Italia non avrebbe tenuto.
Sulla priorità che le famiglie attribuiscono alla scuola, la sociologa ha sostenuto: “La scuola non deve essere considerata solo in termini di apprendimento, ma di opportunità di socializzazione e di integrazione di tutte le componenti sociali, anche le più fragili”. La priorità di tornare tra i banchi a settembre “nasce allora dalla consapevolezza che la scuola è luogo educativo imprescindibile, dove si impara a diventare cittadini, a diventare umani”. Con il lockdown, poi, “ci siamo inventati modi nuovi per stare, anche a distanza, in contatto con gli altri. Questo indica la nostra resilienza, cioè, data una perdita, il mettere in atto una modalità proattiva che accresce la nostra capacità di relazione”. Rispetto a come si è vissuta l’emergenza, con uno split geografico tra Nord e Sud, Giaccardi ha notato che questo dipende dal fatto che “al Sud, pur meno toccato, si sa che la sanità è più debole. Questo split non è una percezione ma riflette un’Italia a due velocità. La ricerca ha fatto emergere disuguaglianze che toccano tante dimensioni, quella sanitaria è molto grave nell’ottica di una rigenerazione”. La sociologa ha messo in evidenza anche sull’importanza della cultura per vincere le disuguaglianze. “Lo schema della ripartenza è perdente e masochista, perché torneranno a un prima anche peggiore a com’era – ha concluso -, invece la rigenerazione ci permette di mettere a frutto le energie che la resilienza ci ha permesso di scoprire”.