Toscana

Famiglia, soggetto sociale e risorsa

di Andrea FagioliSpenti i riflettori sulla parte nazionale della Giornata mondiale della famiglia, voluta nove anni fa dalle Nazioni Unite e celebrata a livello italiano giovedì a Roma, gli appuntamenti si spostano ora in periferia. Sono le strutture regionali del Forum delle associazioni per i diritti della famiglia a tenere alta l’attenzione sul nucleo fondamentale della società.

«Soggetto sociale e risorsa» è infatti anche il sottotitolo del convegno su «La famiglia nel terzo millennio» promosso per questo sabato a Firenze (Palazzo Vecchio, ore 16) dal Forum toscano con la presenza di Luisa Santolini, presidente del Forum nazionale delle associazioni familiari, Angelo Passaleva, vicepresidente della Giunta regionale e assessore alle politiche sociali, Piero Pizzi, presidente della Commissione statuto del Consiglio regionale, e monsignor Ennio Antonelli, arcivescovo di Firenze.

Ad introdurre e coordinare i lavori, il presidente del Forum toscano, Alfonso Cipriani, il quale ribadisce che l’incontro fiorentino rappresenta a livello regionale il momento culminante delle celebrazioni per la Giornata mondiale del 15 maggio. «La tavola rotonda ha un doppio scopo – spiega Cipriani –: da una parte intende aiutare la famiglia a prendere maggiore coscienza del suo ruolo sociale, cuore della società e garanzia del suo buon funzionamento; dall’altra vuole stimolare le istituzioni locali a sostenerla concretamente con adeguate politiche familiari che vadano dall’equità fiscale a nuovi tempi lavoro-famiglia».

«Quella del Forum – dice la presidente nazionale Luisa Santolini – è un’intuizione che, a distanza di anni, ha dimostrato di essere profetica: portare all’attenzione del dibattito culturale e politico la famiglia come soggetto sociale sul quale, in larga misura, si costruiscono i destini degli abitanti di questo Paese; è in famiglia che si formano i cittadini di domani, è la qualità della vita familiare che determina la qualità della vita dell’intera società». Ma le politiche familiari, solo a stento, stanno facendo i primi passi. «Si comincia a capire che chi ha dei figli va aiutato, ma – conclude la Santolini – siamo indietro rispetto all’Europa».

In altri Paesi si fa di più e tra questi viene quasi sempre tirata in ballo la Francia dove i terzogeniti sono 1 milione e 200 mila e sono rimasti costanti negli ultimi 15 anni.Cipriani, però, preferisce guardare in casa propria: «Non mi interessa più di tanto il confronto con gli altri Paesi – dice –, ognuno ha la sua cultura. In Olanda o in Australia, tanto per fare un esempio, il singolo prevale sul nucleo, ovvero i ragazzi a 15 anni se ne vanno di casa. Da noi, invece, la famiglia finisce per essere il primo erogatore di un servizio essenziale come quello di disoccupazione. È la constatazione di una realtà: i giovani vivono sempre più a lungo in casa con i genitori. La famiglia è dunque un soggetto e una risorsa della società, come dice anche il titolo del nostro convegno. Le nostre istituzioni, invece, danno dei contributi a dei singoli problemi all’interno della famiglia. Le istituzioni, la collettività non sanno dare risposte adeguate, mentre le famiglie tendono a chiudersi nel privato, inconsapveoli di essere una risorsa e non un problema. Noi chiediamo – conclude Cipriani – che la prospettiva venga rovesciata».

Il Forum, insomma, chiede ai politici che la famiglia sia considerata una risorsa e le sia riconosciuto quello che le spetta, a cominciare da un fisco più equo, senza dimenticare le tariffe di acqua, luce e gas che penalizzano proprio chi ha figli.

Da segnalare, infine, che a conclusione delle celebrazioni per la Giornata mondiale della famiglia, domenica 18 maggio, in 100 piazze sarà montato un gazebo per la distribuzione di materiale informativo, di piante di ginestra e raccolta fondi in favore di «Family for Family», l’iniziativa a favore delle famiglie dell’Europa dell’Est che nel 2002 ha avviato sette progetti di cooperazione internazionale per combattere la disgregazione familiare in cinque Paesi.

La famiglia in cifrel 263 mila i matrimoni che saranno celebrati quest’anno in Italia

• 77 mila 500 i matrimoni civili (due anni fa erano stati 70 mila)

• 10 miliardi di euro il giro d’affari legato al giorno del fatidico sì

• 25 mila euro la spesa media di una coppia per il giorno del matrimonio

• 27,4% è la percentuale degli sposi che identifica il matrimonio con un sacramento

• 58,1% è la percentuale di chi considera il matrimonio un legame d’amore (per il 9,7% è tradizione e per il 4,8% è tutela)

• 65% è la percentuale di chi si sposa in chiesa e dichiara di farlo per essere coerente con i valori di riferimento della coppia o di almeno di uno dei due

• 31 anni è l’età in cui mediamente si sposano gli uomini (negli anni ’60 era 26)

• 28 anni è l’età in cui mediamente si sposano le donne (negli anni ’60 era 21)

• 71 mila 969 sono le separazioni registrate in Italia nel 2000 (nel 1980 erano state 29 mila 462)

• 37 mila 573 i divorzi registrati nel 2000 (nel 1908 erano stati 11 mila 844)

• 500 le coppie interpellate per questa ricerca condotta dal settimanale «Il Salvagente» con l’istituto di ricerca Irisme Consulting

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Il sito del Forum delle associazioni familiari