Toscana

Famiglia, la «svolta» della Toscana

Via libera in primo luogo agli aiuti alle famiglie, prima di tutto alle famiglie numerose che sono le più esposte al rischio di povertà. La Regione garantirà un sostegno di 700 euro, per ogni anno da qui al 2015, per chi ha almeno quattro figli a carico: altri 170 si aggiungeranno per ogni figlio oltre il quarto. Non si dovrà però superare il tetto Isee di 24 mila euro. Sono circa 3 mila 100 le famiglie che in Toscana si trovano nella situazione di poter chiedere il contributo. Ancora, per le famiglie che hanno un figlio gravemente disabile sono previsti 600 euro l’anno, sempre con il tetto di 24 mila euro l’anno di Isee. La spesa prevista è 5 milioni. Arriva un contributo per i nuovi nati, visto che con la crisi, ha detto ancora Rossi, la Toscana ha registrato un nuovo calo delle nascite: nel 2008 se ne erano registrate 33mila 610, nel 2012 sono state 31mila 126. Per tutti i nuovi nati la Regione staccherà un assegno da 700 euro, a patto che la famiglia abbia un reddito Isee non superiore a 24 mila euro. Infine, la proposta di legge prevede un sostegno alle famiglie che rischiano di perdere la casa perché non riescono più a pagare il mutuo. La Regione ha fatto un accordo con la Fondazione toscana per la lotta all’usura, creando un fondo vincolato per il rilascio di garanzie finanziarie a favore di famiglie in gravi difficoltà, che possono così contrarre mutui per estinguere passività pregresse fino a un massimo di 50 mila euro.

«Diamo atto al presidente Rossi – continua Fini – di avere rimesso al centro dell’attenzione politica la famiglia, riconoscendone il determinante contributo al mantenimento di una provvidenziale coesione sociale, sopportando i maggiori sacrifici imposti da una crisi strutturale lunga e profonda. Doveroso quindi un intervento, rilevante anche per il pacchetto di risorse rese disponibili: auspichiamo sia riproposto in futuro alla luce della situazione economica del nostro territorio, perché la famiglia continui ad essere la vera speranza per il futuro».

Altra riflessione, sottolinea il presidente del Forum, «attiene a struttura e obiettivi del provvedimento, attenti sia alle attuali difficoltà della famiglia, e in questo senso si inserisce il credito temporaneo concesso ai lavoratori in difficoltà e il sostegno per la rinegoziazione dei mutui prima casa, sia ad una visione di medio-lungo termine e alla giusta preoccupazione per le prospettive demografiche del nostro territorio, dando un segnale forte e simbolico al tempo stesso, con il bonus bebè e il sostegno alle Famiglie numerose, le più coraggiose nell’impegno generativo e nel riporre fiducia nel futuro per i propri membri e per la comunità, anche a rischio povertà». «Quanto mai opportuno poi – conclude Fini – l’intervento previsto a favore delle famiglie gravate da un carico di cura per presenza di un disabile o portatore di handicap, che unitamente agli altri interventi caratterizza l’intero progetto per una originale e ampia visione relazionale, ponendo opportunamente attenzione alla composizione del nucleo familiare e a necessità della famiglia in diversi momenti della sua storia di vita».

Il Consiglio regionale ha approvato con voto unanime questa nuova legge. Quarantaquattro i voti favorevoli su quarantaquattro votanti, a conclusione di un articolato dibattito in Aula. Riscritti e fatti propri dall’intera aula emendamenti inizialmente presentati dal Pdl anche con la firma dei consiglieri del gruppo Misto Staccioli e Chiurli, e da «Più Toscana». Con essi si è ampliato il sostegno per i figli nati anche ai figli adottati o collocati in affido pre adottivo, e ci si è concentrati sull’aspetto dell’informazione sui possibili aiuti nei confronti dei potenziali beneficiari.

Il presidente della Giunta regionale Enrico Rossi spiega che il provvedimento «prevede varie misure che rispondono a un obiettivo: quello di perseguire un’idea di eguaglianza, solidarietà e coesione sociale, in un momento di grave crisi in cui la diseguaglianza è aumentata a dismisura e si sono persi anche il senso di appartenenza alla comunità e la cultura della solidarietà». Per intercettare il disagio la Regione Toscana non solo fa ricorso alla mutualità del territorio, ma riafferma la centralità della famiglia, «che è anche soggetto economico e di sviluppo, ammortizzatore sociale, fattore di redistribuzione economica e che ha l’importantissima funzione di allevare il capitale umano della società».

Via libera anche al microcredito per lavoratori in difficoltà: oltre 19 mila persone in Toscana non riscuotono da più di due mesi lo stipendio, pur avendo magari riconosciuta la cassa integrazione in deroga o qualche altro ammortizzatore sociale, non ancora riscossi. Questi lavoratori potranno, rivolgendosi ai sindacati, ottenere prestiti fino a 3 mila euro, i cui interessi saranno pagati dalla Regione. Per questa voce la Regione stanzierà 5 milioni di euro.

«Un fatto politico e di governo assai significativo – commenta Gianluca Parrini, consigliere regionale Pd – sotto diversi punti di vista. Innanzitutto per la risorse finanziaria impiegate – 26,5 milioni di euro solo per le quattro principali misure – che nei momenti di grave recessione come quelli che stiamo vivendo, testimonia una forte volontà politica. C’è poi un altro elemento: la Regione Toscana ha privilegiato la strada della concretezza e del pragmatismo, approvando non una bella legge di principi e di generici riconoscimenti all’importanza della famiglia, senza stanziare un euro di finanziamento, bensì varando un provvedimento certamente più scarno ma dotato di adeguata copertura finanziaria. Senza con questo voler enfatizzare: possiamo ben dire che il provvedimento dal Consiglio Regionale della Toscana rappresenta un punto di svolta nelle politiche regionali all’interno delle quali la “politica per la famiglia” diventa un disegno organico e, quindi, un punto fermo anche per il futuro».

Pareri positivi anche dall’opposizione che ha votato compatta il provvedimento. «Anch’io ho colto importanti novità – dichiara Stefano Mugnai (Pdl) –. Tuttavia sono novità che si potevano cogliere prima, visto che come gruppo avevamo più volte sollecitato, ad esempio, un’attenzione alle politiche di sostegno alla famiglia che finora erano state ignorate». «È giusto aver capito che una regione senza figli è una regione senza futuro, anche se il dato che la Toscana stava invecchiando è ormai assodato dal 2001. Ma è un passo avanti – conclude Mugnai – e speriamo si possa fare ancora di più».