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FAMIGLIA: FORUM, «MANTENERE UN FIGLIO COSTA TROPPO»

“Il costo di mantenimento di un bambino con meno di 6 anni accresce di circa il 20 per cento le spese di una coppia senza figli, cioè equivale al 38,7 per cento del costo di un adulto equivalente, per una cifra stimata di base di 252 euro. Tali livelli salgono al crescere dell’età e comunque non comprendono il ‘costo di accrescimento’ di un figlio, cui invece fanno capo oltre al mantenimento puro e semplice altri costi variabili, formativi, culturali, relazionali, oltre al tempo ‘speso’ dai genitori per stare col figlio e quindi sottratto ad altre occupazioni”: lo ha detto stamane, al convegno del Forum delle Associazioni Familiari, Federico Perali, economista dell’università di Verona. “La famiglia – ha detto il vice-presidente del Cnel, Giuseppe Acocella – mantiene la sua centralità nonostante i diversi modelli che si profilano. E’ un concetto che va mantenuto e difeso”. Secondo il direttore generale del ministero del lavoro, Giovanni Daverio, “è necessario dedicarsi a politiche sociali e del lavoro che rendano possibile alla famiglia di esplicare i propri compiti con maggiore efficacia e flessibilità”.

Francesco Belletti, direttore del Cisf (Centro internazionale studi famiglia), che ha coordinato una ricerca sulle politiche familiari, ha affermato che “spesso oggi chi chiede aiuto ai comuni viene a trovarsi in una situazione di avanzata marginalità sociale. Occorrerebbe poter identificare i bisogni prima per rendere gli aiuti più efficaci e non tardivi”.

“A questo punto il costo dei figli è una scelta politica, in quanto non c’è più equità fra le generazioni. I giovani ricevono molto meno di ciò che gli spetta, a vantaggio degli anziani che godono di pensioni elevate”: lo ha detto questa mattina a Roma Pierpaolo Donati, durante il convegno “Famiglia, quanto mi costi? Fare famiglia, scelta responsabile e…costosa”, promosso dal Forum delle Associazioni Familiari presso la sede del Cnel. “In Italia – ha proseguito – siamo sotto di 1 punto percentuale sul Pil rispetto a ciò che a livello europeo si destina alle famiglie con figli. Perciò la scelta è politica e comporta un trasferimento di risorse dalle pensioni, cominciando dalle più alte, ai redditi delle famiglie con figli, con adeguati strumenti di politiche sociali. Già qualcosa si fa a livello di comunità locali, ma qui si tratta di agire sulle variabili ‘macro’ piuttosto che su quelle ‘micro’”. Secondo Donati, “oggi il rischio sociale che stiamo vivendo è che il bambino è vissuto e percepito come un bene di consumo, piuttosto che relazionale e di investimento. Così i Paesi ricchi stanno distruggendo la famiglia e il proprio ricambio generazionale”.Sir