Famiglie in rovina, maltrattanti, in grave difficoltà, occupano costantemente i mezzi di comunicazione, che forniscono così una rappresentazione della famiglia contemporanea incentrata pressoché esclusivamente sulle zone d’ombra, e in cui anche la molteplicità di condizioni, di modelli familiari e di storie familiari viene considerata un dato positivo, un indicatore di modernità, o addirittura di post-moderno, contro quel luogo di prevaricazione e di scandalo che è la famigerata famiglia tradizionale. A lanciare l’allarme su come la famiglia viene ritratta dai media è stato Francesco Belletti, presidente del Forum delle associazioni familiari, nel convegno organizzato oggi a Roma su La famiglia esposta. Spesso, la denuncia del Forum, la famiglia in Italia è sottoposta ad una vera e propria invasione, se non addirittura di colonizzazione, della sfera privata da parte dei mass-media, che è una vera minaccia all’integrità della dignità della persona. La società contemporanea, in altre parole, sembra affermare che la comunicazione sia al di sopra di qualsiasi regola: tutto si può comunicare, tutto si deve comunicare, tutto è pubblico, tutto è disponibile. Oggi ha affermato il presidente del Forum – non possiamo governare la relazione con i mezzi di comunicazione solo con modalità di controllo preventivo, con la censura: non possiamo limitarci a dire la Rai o Mediaset devono programmare delle buone trasmissioni, perché dobbiamo governare una multimedialità infinita, la tv dei 1000 canali, Internet. Il compito delle famiglie, per il Forum, è invece quello di consentire ad una libertà fragile di esercitarsi responsabilmente: Nei confronti dei nostri figli ha esemplificato Belletti – non possiamo pensare di spegnere il computer (e con esso i collegamenti con Internet), perché ormai fa parte della loro vita quotidiana, ci fanno i compiti, ci parlano con gli amici, ci leggono le notizie. Sono i nostri figli, in altri termini, a governarsi nell’uso dei media e alle famiglie spetta il compito di accompagnarli. Di qui l’invito del Forum ad educare una libertà responsabile e non governare e controllare un cortile protetto. Possiamo pretendere alcuni spazi protetti, però contemporaneamente dobbiamo aiutare una responsabilità che si sviluppa e accompagnarla, non lasciarla sola, ha concluso Belletti.Sir