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FAMIGLIA: DA CONFERENZA UNIFICATA, 97 MLN PER SPERIMENTAZIONI PER RIDURRE COSTI SERVIZI A FAMIGLIE NUMEROSE

La Conferenza unificata ha approvato oggi la ripartizione del fondo nazionale per le politiche della famiglia previsto dalla finanziaria 2007. L’intesa tra governo, regioni, province, comuni e comunità montane permette di destinare 97 milioni di euro alla sperimentazione di progetti di promozione e misure innovative a sostegno delle famiglie. Fra queste iniziative per abbattere i costi dei servizi (come acqua, gas, elettricità, servizi sociali) per le famiglie con quattro o più figli. Fra l’altro, nell’intesa si prevede un incremento di 40 milioni di euro per il piano straordinario per gli asili nido.

Le aree di intervento previste dall’ intesa della Conferenza riguardano la riorganizzazione dei consultori familiari, per potenziarne la funzione di sostegno e supporto vicino alle famiglie e diffuso sul territorio; la qualificazione del lavoro delle assistenti familiari, con attività di formazione in grado di far incontrare meglio l’offerta di lavoro con la domanda che viene dalla famiglie italiane; la sperimentazione di iniziative per abbattere i costi dei servizi (acqua, gas, elettricità, ma anche servizi sociali, a secondo delle scelte che verranno operate a livello regionale e locale) per le famiglie con quattro o più figli.

Le risorse del Fondo per la famiglia – precisa il ministero delle politiche per la famiglia – si aggiungono a quelle che già le Regioni, nella propria autonomia, stanziano o intendono stanziare per le stesse finalità. Le modalità e i criteri con i quali perseguire le finalità indicate nelle aree d’intervento verranno precisate con specifiche intese da adottare in Conferenza unificata. “Accordi di programma quadro” tra il ministero e le singole Regioni, con una rappresentanza dei Comuni, dovranno definire le dimensioni quantitative dei servizi, la tempistica degli interventi, la quota di cofinanziamento regionale e/o locale, le modalità di svolgimento delle attività di monitoraggio. Gli interventi previsti saranno monitorati e verificati dal ministero per accertarne l’impatto su scala nazionale e valorizzare le migliori pratiche.

L’incremento di 40 milioni di euro per il Piano asili nido va ad aggiungersi ai 300 milioni di euro già previsti nel triennio 2007-2009. Ulteriori 10 milioni di euro, sono stati già destinati all’ampliamento dell’offerta formativa rivolta ai bambini dai 24 ai 36 mesi di età, con l’avvio delle cosiddette “sezioni primavera”, a partire dal prossimo anno scolastico. Le rimanenti risorse previste nel Fondo saranno destinate agli interventi di competenza statale previsti con la finanziaria 2007. Si tratta del finanziamento delle iniziative di conciliazione dei tempi di vita e di lavoro (legge 53/2000); del sostegno alle adozioni internazionali e il funzionamento della Commissione per le adozioni internazionali; l’Osservatorio Nazionale sulla Famiglia; l’Osservatorio per il contrasto della pedofilia e della pornografia minorile; l’Osservatorio nazionale per l’infanzia e il Centro nazionale di documentazione ed analisi per l’infanzia; la Conferenza nazionale della famiglia e l’elaborazione del Piano nazionale per la famiglia.

L’intesa della Conferenza unificata che ripartisce il Fondo nazionale per le politiche della famiglia “è il segnale di un cambiamento, reso possibile grazie alla forte convergenza sugli obiettivi e alla leale collaborazione tra il governo centrale e i governi locali”. E’ il commento del ministro delle politiche per la famiglia Rosy Bindi all’accordo raggiunto oggi. “Le tre priorità su cui abbiamo deciso di investire quasi metà del Fondo – spiega Bindi – nascono dalla consapevolezza che occorre offrire risposte innovative per rompere la solitudine di tante famiglie di fronte alla complessità dei problemi quotidiani. Penso al grande capitolo dell’assistenza agli anziani non autosufficienti garantita dalle assistenti familiari nelle nostre case. L’investimento che abbiamo deciso permetterà di sperimentare nuove modalità, più sicure e trasparenti, di incontro tra la domanda e l’offerta di lavoro”. “Penso – aggiunge il ministro – al problema del rischio di povertà per le famiglie numerose. Un problema di equità che abbiamo cominciato ad affrontare con maggiori assegni familiari ma che richiede un intervento mirato sui costi dei servizi essenziali. Per la prima volta sarà possibile sperimentare su larga scala modalità di abbattimento delle tariffe di acqua, luce e gas per le famiglie con più di quattro figli”. Sulla riorganizzazione dei consultori, Bindi precisa: “essi possono diventare il punto di riferimento, più vicino e facilmente accessibile, per la famiglia. Vogliamo rilanciarne il ruolo di servizio integrato socio-sanitario, promuovendo un modello di servizio multidisciplinare, in cui si integrano diverse professionalità, in grado di interloquire con tutte le componenti della famiglia e i diversi bisogni che via via possono emergere. Un centro di aiuto alla famiglia per promuoverne l’unità e la stabilità ma anche per la presa in carico dei momenti di fragilità”. (ANSA)