Il premio’ per la nascita di un figlio, in un paese civile, non può rappresentare una risposta esauriente al problema delle culle vuote. E’ quanto sostiene Anna Maria Mauro Pastorino, presidente del Cif (Centro Italiano Femminile), in una lettera in cui illustra le attività dell’associazione per il prossimo triennio, finalizzate ad agire nelle sedi opportune con tutte le iniziative possibili in favore della famiglia e dei suoi valori. Secondo il Cif, una riflessione a largo raggio sulla famiglia non può non avere come interlocutori privilegiati anche il mondo politico e istituzionale: di quei la necessità di fare pressioni presso le istituzioni e di operare una sensibilizzazione sulle problematiche femminili e familiari, per contrastare anzitutto il calo demografico. Un fenomeno, questo sottolinea il Cif che a torto si qualifica in maniera semplicistica come frutto di un certo egoismo che pervade l’intera cultura globalizzata: le culle vuote, infatti, sembrano non corrispondere ai desideri dei giovani, al primo posto dei quali secondo recenti sondaggi c’è invece proprio la famiglia. Bassi redditi, incertezza del lavoro, servizi sociali inesistenti o troppo cari, sia pubblici che privati, tanto da rendere antieconomico il lavoro delle madri: questi, per la presidente del Cif, alcuni ostacoli alla realizzazione della voglia di famiglia dei giovani, minacciati dalla carenza di politiche familiari. Di qui la necessità, conclude il Cif, di arrivare ad un cambio culturale, attraverso misure concrete che favoriscano il coraggio della famiglia nelle nuove generazioni. In vista del prossimo Congresso nazionale, il Cif intende a questo proposito realizzare un forum di discussione ed indagini mirate affinché vengano analizzate le difficoltà che i giovani riscontrano nel momento in cui vogliono formare una nuova famiglia. Sir