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FAMIGLIA: BINDI, RITENIAMO NON ESCLUSO NESSUNO DA CONFERENZA DI FIRENZE

“Uno dei diritti fondamentali di una democrazia, di cui ho pieno rispetto, è quello di manifestare. Abbiamo organizzato la conferenza avendo presente la realtà di 23 milioni di famiglie italiane e riteniamo di non avere escluso nessuno”. Lo ha detto il ministro per la Famiglia Rosy Bindi, a margine di una conferenza stampa a Firenze, a proposito delle iniziative contrarie alla Conferenza nazionale sulla famiglia organizzate negli stessi giorni da Arcigay e Lega italiana famiglie di fatto. “Tutti possono partecipare e dibattere – ha affermato – ma ogni evento ha un suo focus, e questo focus è la famiglia”. “Mi dispiace – ha aggiunto – che, essendo molto impegnata con i lavori della conferenza nazionale, non potrò partecipare ad altre iniziative perché dove si manifesta una problematica io sono sempre interessata a partecipare e capire”. 

Sempre a margine della conferenza stampa il ministro è anche intervenuta a proposito delle dichiarazioni del segretario Ds Piero Fassino sull’eventuale modifica del Codice civile come alternativa ai Dico. “Il ricorso al codice civile – ha detto – è una strada che va esplorata con attenzione perché non è una cosa da poco cambiarlo, e da un certo punto di vista può essere ancora più rischioso perché nel codice civile c’é il diritto di famiglia e ciò che sta a cuore al Governo è distinguere nettamente i diritti individuali dal diritto di famiglia”. “Credo – ha proseguito il ministro – che nell’atteggiamento di Fassino non ci sia niente di nuovo: il Governo ha presentato un disegno di legge al Parlamento e c’é piena disponibilità a cambiare questo provvedimento. Abbiamo messo un unico punto fermo, ovvero non accetteremo mai forme surrettizie di matrimoni di serie B”. “Dal primo momento – ha continuato – il Governo è stato disponibile all’individuazione di strumenti nuovi, quindi se da parte delle forze politiche si registra questa disponibilità al dialogo non possiamo che essere disponibili”. “Ho visto – ha concluso – che in questi tre mesi in Senato questo non è riuscito, non certo per rigidità del Governo, ma per difficoltà delle forze politiche a capirsi e a incontrarsi. Se questa stagione è finita ben venga; sottolineo soltanto che il ddl rappresenta un equilibrio molto avanzato tra il rispetto dei diritti delle persone e il rispetto della Carta costituzionale che riconosce alla famiglia fondata sul matrimonio un valore che nessuno può negare”. (ANSA).

Bindi: «Sapremo ascoltare le richieste delle famiglie»