Cultura & Società

Fabbricieri italiani all’ombra della Torre

di Lorella PellisLe Fabbricerie d’Italia s’incontrano sotto la Torre pendente. Accade questa domenica 17 settembre quando i consociati dell’Afi (Associazione fabbricerie d’Italia) si riuniscono presso l’Opera Primaziale di Pisa, attuale sede legale, per discutere del presente e dei progetti futuri.

Ma andiamo con ordine. L’Associazione delle Fabbricerie d’Italia è un’associazione senza scopo di lucro, costituitasi l’anno scorso, che riunisce i più importanti enti impegnati nella gestione sul territorio delle Cattedrali, dei monumenti e musei annessi. Istituzione giuridica di origine medievale, la fabbriceria nasce infatti per edificare e conservare gli edifici sacri, senza ingerenza nell’attività di culto. Nel corso del tempo spesso si trasforma in un altro tipo di ente o cessa di esistere al termine dell’edificazione dei luoghi. A volte, e nel caso delle più importanti complessi monumentali sacri d’Italia, si è conservata sino ad oggi e rappresenta una realtà complessa e affascinante.

Vere e proprie città nella città, e spesso realtà vitali nell’economia cittadina, le fabbricerie raccontano una storia antica, fatta di spiritualità e d’arte, ma anche di una tradizione orale, ricca di aneddoti e leggende che spesso sfuggono al sapere ufficiale; fatta di mestieri, dai più antichi e umili sino ai più sofisticati di oggi, appresi un tempo al fianco di architetti, scultori e pittori, che progettarono e abbellirono questi luoghi, e poi pensati per salvarli dalla distruzione del tempo e della storia. Giunte sino ad oggi, queste istituzioni si trovano a far i conti con i mutati tempi, con le nuove esigenze e problematiche che il turismo di massa impone a chi amministra i beni culturali.

L’Afi riunisce gli enti che gestiscono una grossa e fondamentale fetta del patrimonio artistico italiano, se si considera che nella maggior parte dei casi ai monumenti è annesso il museo. Venezia, Milano, Firenze (Santa Maria del Fiore e Santa Croce), Siena, Parma, Todi, Volterra, Pavia, Orvieto, Prato, Pienza, Chiusi, Pisa, Pistoia ed Arezzo, le più importanti fabbricerie d’Italia, possono contare per la prima volta su un coordinamento, finalizzato a rappresentare gli interessi di questi storici enti e favorirne la crescita ed il progresso mediante l’approfondimento delle reciproche tematiche generali, organizzando e favorendo risoluzioni comuni.

Molti e vari gli obiettivi dell’Associazione. Tra questi, promuovere iniziative amministrative e legislative atte ad adeguare la realtà giuridica di questa particolarissimi enti alle mutate esigenze della società. Intrattenere rapporti di collaborazione, studio, ricerca, scambio di dati ed esperienze sociali ed economiche con enti, istituzioni, associazioni, organizzazioni e quanti altri operino nel campo della tutela, valorizzazione e promozione della cultura e dell’arte. Offrire consulenza specifica, assicurativa, legale, organizzativa agli associati, organizzare corsi di formazione manageriale e tecnico-professionale per il personale, volti al miglioramento dell’impostazione gestionale e all’arricchimento delle competenze. Le fabbricerie più piccole e periferiche possono inoltre contare sull’esempio e la consulenza diretta delle più grandi per crescere e ottimizzare le proprie risorse.Uniche nel loro genere, le fabbricerie offrono un esempio di gestione particolare. Per loro natura e per il contatto diretto con i monumenti, garantiscono da sempre un monitoraggio continuo su di essi. Inoltre la gestione di tipo privatistico permette a questi enti di accelerare tempi, eludere cavilli burocratici che nella maggior parte dei casi bloccano o rallentano gli interventi ordinari e straordinari sul patrimonio artistico. Queste istituzioni però non sono oggetto di nessun finanziamento pubblico e contano da sempre sulle proprie entrate come il turismo.

Sempre in bilico tra realtà pubblica e privata, la fabbriceria ha infatti una duplice ineliminabile valenza: da un lato quella di mantenere l’edificio quale luogo sacro; dall’altro quella di mantenerlo come bene culturale di interesse generale per la società, quale patrimonio storico ed artistico che in molti casi non è della sola comunità locale o nazionale, ma di tutta l’umanità. Ed è proprio questa duplice valenza, cultuale e culturale ad un tempo, alla quale va ricondotta la particolarissima natura di questi enti.

Per informazioni: tel. 050-3872211/212www.opapisa.it La schedaLe Fabbricerie toscaneOpera di Santa Croce, FirenzeL’Opera è, dal XIV sec., l’ente preposto alla gestione del complesso di Santa Croce che, con la sua imponente architettura gotica, i cicli di affreschi, le pale d’altare, le preziose vetrate, le numerose sculture, rappresenta una delle pagine più importanti della storia dell’arte. Opera delle Chiese Cattedrali e Monumentali di ArezzoL’Opera ha la cura e l’amministrazione di varie chiese monumentali di Arezzo: la Cattedrale dei Santi Pietro e Donato; il Duomo e la Cappella della Madonna del Conforto, la Pieve di Santa Maria, il Santuario di Santa Maria delle Grazie e la Chiesa della Santissima Annunziata. Fabbriceria della Chiesa Cattedrale di PienzaIl 28 agosto 1462, a seguito dei lavori che trasformarono il borgo di Corsignano nella nuova città di Pienza, Pio II emanò una bolla con la quale conferiva il Patronato ai Piccolomini Todeschini sulla Cattedrale, Prepositura, Canonicati e Opera di Pienza. Con questo documento il pontefice impartiva le direttive per la costituzione dell’Opera del Duomo. La storia dell’Opera, però, si è svolta durante i secoli lontano dai desideri del pontefice che, delegando ad altri il buon funzionamento dell’Ente, lo ha costretto ad una eteronomia completa. Non vi sono notizie certe sulla fondazione dell’Opera. È solo con le Costituzioni capitolari del vescovo Giovanni Cinughi del 28 novembre 1464, poco dopo la morte del fondatore, che le disposizioni contenute nella Bolla trovano applicazione. Solo nel 1939, con la costituzione della Fabbriceria, eretta con regio decreto del 2 dicembre n° 2262, il processo di secolarizzazione dell’opera può considerarsi concluso. Un nuovo statuto della Fabbriceria è entrato in vigore nell’aprile del 1992. Opera Santa Maria del Fiore, FirenzeE’ un’istituzione laica, fondata dalla Repubblica Fiorentina nel 1296 per sovrintendere alla costruzione della nuova Cattedrale e del suo campanile. Dal 1436, anno del completamento della cupola brunelleschiana e della consacrazione della chiesa, il compito principale dell’Opera fu di conservare il complesso monumentale, a cui si aggiunsero nel 1777 il Battistero di San Giovanni e nel 1891 il Museo, istituito per accogliere le opere d’arte che nel corso dei secoli erano state rimosse dal Duomo e dal Battistero. Attualmente l’Opera è soggetta, in quanto «fabbriceria», alla Legge Concordataria del 1929, in base alla quale è retta da un Consiglio di Amministrazione composto di sette membri, nominati ogni tre anni con decreto del Ministro dell’Interno, i quali provvedono ad eleggere nel proprio seno il Presidente. Dal 1998 l’Opera si configura giuridicamente come Organizzazione non a fini di lucro (Onlus), regolata da un proprio Statuto. Opera della Metropolitana di SienaL’Opera della Metropolitana, Fabbriceria della Cattedrale di Siena, già Magistratura dell’antico Stato Senese, amministra il patrimonio storico artistico monumentale del Duomo. Le più antiche attestazioni di un’opera di Santa Maria risalgono all’ultimo decennio del XII secolo. Opera del Duomo di PratoEssa è stata canonicamente eretta con Decreto del Vescovo di Prato n. 261 del 26 dicembre 1971, giuridicamente riconosciuta come persona giuridica, iscritta nel Registro delle Persone giuridiche presso il Tribunale di Firenze al n° 838 P.G. Fabbriceria dell’Opera della Cattedrale di VolterraLe più antiche attestazioni archivistiche di una Opus Sanctae Mariae de Vulterris risalgono intorno all’anno 1120, quando il Papa Callisto II consacrò la Chiesa Cattedrale di S. Maria in Volterra. I documenti dei secoli successivi presentano l’Opera come istituto attivo e partecipe alle decisioni che concernono l’amministrazione della Cattedrale. Nel 1999 riceve dal Ministero dell’Interno il riconoscimento giuridico. Opera Laicale della Cattedrale di ChiusiLe ricerche portano ad ipotizzare la nascita dell’Opera con l’edificazione della Cattedrale ad opera del Vescovo «Florentinus» sulla fine del VI secolo D.C. È dal 1464 che possiamo datare il «fondamento giuridico» dell’Ente medesimo. Opera della Primaziale PisanaIl termine cominciò ad essere usato nell’ultimo decennio del sec. XI e stava ad indicare proprio i lavori di costruzione dei monumenti della piazza del Duomo. Attualmente l’Opera è soggetta, in quanto «fabbriceria», alla Legge Concordataria del 1929 e dal 1999 l’Opera si configura giuridicamente come Onlus, regolata da un proprio Statuto.

Opera Primaziale di Pisa

Opera di Santa Maria del Fiore – Firenze

Opera del Duomo di Siena

Opera di Santa Croce – Firenze