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Francigena e Santiago a scuola al Liceo Volta di Colle Val d’Elsa

L’invito a parlare agli studenti del nostro lavoro sulla Via Francigena ci era stato rivolto tenendo anche conto del fatto che solo una parte dei partecipanti al nostro concorso scolastico era potuta intervenire alla festa della premiazione di sabato 1° dicembre a San Miniato. Il Liceo colligiano, infatti, oltre a esprimere l’elaborato vincente, si era distinto per l’alto numero di partecipanti, che – come ci è stato rivelato – avrebbe potuto essere ancora superiore se alcuni non fossero andati oltre i tempi previsti per la presentazione. In ogni caso, si è trattato davvero di una bella occasione di approfondimento della presenza della Francigena nel territorio, sia dal punto di vista storico-artistico e spirituale che nelle sue prospettive attuali.Per tutta la mattina, quindi, nell’aula magna del plesso scolastico si sono alternate le classi dello Scientifico ma anche del Classico.

Oltre al nostro contributo, i ragazzi hanno potuto ascoltare le significative testimonianze di tre pellegrini: due giovani universitari poco più che loro coetanei e Alessandro Cappelli, a loro ben noto in quanto membro del personale non docente della stessa scuola. Tanti gli spunti emersi, sollecitati anche dalle domande della professoressa Migliorini, ottima nelle vesti di intervistatrice.

Sara Pianigiani, parlando dei suoi due pellegrinaggi a Santiago di Compostella, ha rivelato come il primo – effettuato nel 2010 con un gruppo di parrocchiani – abbia comportato per lei il passaggio da una frequentazione abitudinaria e passiva della parrocchia a un’altra consapevole e convinta, mentre il secondo – nel quale ha coinvolto tutta la propria famiglia, caratterizzata, ha detto, da evidenti limiti atletici – ha voluto dire il recupero di un bel rapporto con i suoi, tanto che il desiderio di tornare vivere a casa ha sostituito quello di andarsene, concretizzatosi nella sua vita di studente fuori sede a Firenze. Lodovico Andreucci ha raccontato invece del suo cammino di quest’estate fino a Roma con un amico. La decisione di partire era nata quasi per caso; non c’era un particolare movente spirituale, neppure l’esigenza di mettersi alla prova dal punto di vista psicofisico: semplicemente c’era la voglia di provare, di vedere cosa lo avrebbe atteso, magari anche perché un altro amico – il suo cuoco preferito – aveva camminato fino a Foggia alla scoperta di nuovi sapori. E la scoperta fondamentale è stata quella dell’essenziale – dato che per vivere e andare avanti servivano solo acqua, un minimo di cibo e un tetto dove dormire – mentre tutto il resto è stato vissuti come un dono. Incontri compresi, come quello con gli ospitalieri della Confraternita di San Jacopo o, a Bolsena, con le suore che al mattino dopo, festa dell’Assunta, hanno fatto trovare ai due amici brioches e aranciata per colazione con un biglietto augurale di «buon cammino» sotto la guida di Maria.

Alessandro Cappelli, che mosso dall’esigenza di una riscoperta di Dio ha compiuto tutto il pellegrinaggio compostellano da Saint-Jean-Pied-de-Port a Santiago, ha invece raccontato di come il cammino lo abbia effettivamente cambiato, citando la diversità riscontrata in lui dalla moglie al ritorno, che non ha mancato di provocare anche una sia pur temporanea incomprensione.

Tre testimonianze davvero belle e significative e anche «intime», come ha sottolineato Giuliana Migliorini invitando gli studenti ad ascoltarle con rispetto, a prescindere dalla posizione di ciascuno nei confronti della fede. Ma non c’è stata necessità di richiami, l’interesse non è mancato, come hanno testimoniato anche alcune domande. Che poi questo per qualcuno si tramuti, prima o poi, nel desiderio di farsi a sua volta pellegrino non è dato sapere e comunque, come ha sottolineato Lodovico, non era certo lo scopo della mattinata.

Da parte nostra, oltre a ricordare in breve il lavoro compiuto, fino alla festa di San Miniato, abbiamo «rilanciato» invece la sfida invitando tutti – adulti compresi – a partecipare al nuovo concorso consistente nella realizzazione di un video, di cui presto sarà pubblicato il bando. Non abbiamo dubbi sul fatto che i ragazzi del «Volta» di Colle – provenienti anche da tanti altri centri vicini – non faranno mancare i loro lavori. Intanto, ringraziamo di cuore per la bella accoglienza e l’opportunità che ci è stata data. E chissà che a primavera non possiamo percorrere assieme qualche passo lungo la Via…