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Altopascio, rinasce la Badia di Pozzeveri

Davvero una buona notizia. L’antica abbazia camaldolese situata nei pressi dell’abitato di Badia Pozzeveri (che da essa prende il nome), da tempo abbandonata e addirittura saccheggiata, tornerà finalmente a vivere. Grazie a un accordo del Comune di Altopascio con l’Arcidiocesi di Lucca, cui la chiesa appartiene – mentre il capoluogo comunale è nel territorio diocesano di Pescia – e all’annunciato contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca sarà possibile metter mano a un restauro che, fermo restando il mantenimento della funzione di culto, consentirà un uso polivalente dell’edificio sacro. L’ala sulla destra della facciata sarà invece destinata a luogo di accoglienza per i pellegrini nella parte al piano terreno e ad esposizione permanente sulla Francigena al primo piano. Una vecchia abitazione addossata alla parte posteriore (la «casa del fattore») sarà invece demolita per consentire la piena visuale dell’abside che, assieme all’attiguo transetto e ai due terzi inferiori del campanile, costituisce la parte superstite dell’antica chiesa.

Il progetto di restauro è stato presentato sabato 2 aprile ad Altopascio nel corso del convegno «Tra Altopascio e Badia Pozzeveri» – svoltosi in un’affollatissima Sala dei Granai, affacciata sulla storica piazza Ospitalieri – assieme alla campagna di scavi archeologici che nella prossima estate sarà condotta da archeologi dell’Università di Pisa in collaborazione con antropologi dell’Ohio State University. A coordinarla sarà il professor Gino Fornaciari, che ha comunicato ai presenti l’intenzione di far iniziare gli scavi dall’area cimiteriale situata con tutta probabilità presso la zona absidale per poi passare alla presunta zona del chiostro, sul lato sud della chiesa. La speranza è di trovare anche testimonianze della battaglia di Altopascio, che nel 1325 vide i lucchesi guidati dal ghibellino Castruccio Castracani prevalere sui guelfi fiorentini. Lo scavo avverrà «alla luce del sole», aperto cioè alla curiosità di turisti e appassionati di archeologia. In seguito inizieranno i primi lavori di restauro della chiesa abbaziale.

Al convegno, introdotto dal sindaco di Altopascio Maurizio Marchetti (nella foto) e coordinato dall’assessore al turismo e vicepresidente dell’Associazione Europea delle Vie Francigena Nicola Fantozzi, ha portato il proprio saluto anche Renzo Malanca, presidente dell’Associazione «I Pellegrini della Francigena», che ha sede proprio ad Altopascio. Tra gli intervenuti, anche Giovanni D’Agliano, responsabile della Francigena per la Regione Toscana (che ha presentato il programma per la sistemazione della Via ponendo anche l’accento sulla necessità di evitare «soluzioni di continuità» lungo il percorso) e il presidente dell’Associazione Europea delle Vie Francigene Massimo Tedeschi, di cui ospiteremo un intervento nel prossimo numero. In precedenza Giulio Ciampoltrini, della Soprintendenza per i Beni Archelogici della Toscana, aveva presentato il volume «Altopascio. Lo spedale, il castello, la fattoria. Una storia archeologica».

Marco Lapi