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Europee 2004, così nei 25 Paesi

DI CLAUDIO TURRINID’all’ovest all’est, dal nord al sud del continente, le elezioni per il primo Parlamento dell’Europa allargata a 25 si sono tradotte in una sconfitta senza precedenti per la maggior parte dei governi nazionali, sullo sfondo di un astensionismo record, specie nei dieci nuovi membri. Ecco in sintesi cosa è avvenuto nei 25 paesi dell’Unione.

• Austria – Votanti 41,8%. In crescita i popolari dell’Oevp al governo (32,66, 7 seggi) superati però dai socialisti del Spoe (33,45, 7 seggi). Crollo del Fpoe di Heider che passa dal 23,4% al 6,33 (1 seggio). Due seggi a Verdi (12,75%) e ai populisti indipendenti della Lista Martin (14,04%).

• Belgio – Affluenza al 90,81%. Sconfitta per il premier liberale Guy Verhofstadt. Per la regione fiamminga: Cristiano-democratici 28,15 (seggi 4); Estrema destra 23,16 (3); Liberali 21,91 (3); Socialisti 17,83 (3); Verdi 7,99 (1). Per la regione francofona: Socialisti 36,09 (Seggi 4); Liberali 27,58 (3); Cristiano-sociali 15,15 (1); Verdi 9,84 (1).

• Cipro – Affluenza 71,19%. Il Disy, (Unione Democratica, di destra, all’opposizione) ha ottenuto il 28,23% (2 seggi), contro il 27,89 del comunista Akel (2 seggi), al governo, ma ai voti del Disy vanno aggiunti «Per l’Europa» guidata da Yannakis Matsis (10,80%) che ha strappato un seggio al Movimento dei democratici socialisti KS-Edek (10.79%), alleato dell’Akel. Un sesto seggio è andato al Diko, partito di centro guidato dal presidente della Repubblica Tassos Papadopoulos (17.09%).

• Danimarca – Affluenza 47,85%. Vittoria dei socialdemocratici con il 32,5% (+16% e 5 seggi), mentre i liberali del premier Anders Fogh Rasmussen prendono 3 seggi (-2) con il 19,3% (-4,1%). In calo gli euroscettici del Movimento di Giugno fermi al 9% (-7,1%, 1 seggio).l Estonia – Affluenza 26,89%. La coalizione di centro destra si è aggiudicata solo un seggio sui sei a disposizione e «Res Publica», del primo ministro Juhan Parts è fuori da Strasburgo. I socialdemocratici, pro-europei, hanno guadagnato tre seggi. Altri seggi al Partito della riforma, che fa parte della coalizione di governo, al Partito del centro e a «Pro Patria».

• Finlandia – Affluenza 41,1%. Piccole variazioni percentuali con i conservatori (Kokoomus) al 23,7% (-1,6% 4 seggi), il Partito di centro (Kesk) al 23,3% (+2,0%, 4 seggi) e i Socialdemocratici (Spd) al 21,1% (+3,2%, 3 seggi).

• Francia – Affluenza alle urne 43,14%. L’Ump del presidente Jacques Chirac ha subito una seconda batosta dopo le regionali di marzo. Con il 16,6% dei suffragi, è staccata di oltre 12 punti dai socialisti (28,9%). Adesso l’opposizione di sinistra (socialisti, comunisti del Pcf e Verdi) è al 42,88% contro il 37,98% del centrodestra.

• Germania – Affluenza alle urne al 43%. Con il 21,5% dei voti, la Spd del cancelliere Gerhard Schroeder registra il peggior risultato del dopoguerra, mentre gli alleati verdi hanno quasi raddoppiato il risultato. L’opposizione conservatrice della Cdu-Csu conquista il 44,8%. I liberali tornano a Strasburgo dopo dieci anni di assenza e i post-comunisti migliorano leggermente.

• Gran Bretagna – Affluenza al 38,9%. Tre giorni dopo la sconfitta alle amministrative, i laburisti del premier Tony Blair incassano un nuovo colpo scendendo al 22,6% (19 seggi). Il Partito dell’indipendenza (Ukip), fautore del ritiro immediato dall’Ue, ha ottenuto il 16,5% dei voti (12 seggi) piazzandosi al terzo posto dopo conservatori e laburisti (26,7% – 27 seggi).

• Grecia – Affluenza al 62,78%. Cresce Nea Dimokratia, il partito di destra al governo che ottiene il 43,06% e 11 seggi (aveva il 36 9%). In leggero calo i socialisti del Pasok (34,03, 8 seggi), mentre crescono i comunisti del Kke (9,46% 3 seggi). La coalizione di sinistra Synaspismos scende al 4,15 e ottiene un seggio come il Laos di estrema destra. 2 seggi ai riformisti del Dikki (6,85%).

• Irlanda – Affluenza 59,7%. Dura sconfitta per il premier Bertie Ahern, presidente di turno dell’Unione europea: il suo partito, Fianna Fail (centro destra), ha perso l’8% dei consensi, attestandosi al 30,9. Il vincitore è lo Sinn Fein di Gerry Adams, partito nazionalista repubblicano, che ha raddoppiato i voti passando dal 6,3 all’11,9.

• Lettonia – Affluenza al 41,23%. Il partito del premier Indulis Emsis «Verdi e Contadini» non avendo superato la soglia del 5% non ottiene europarlamentari. Male anche gli alleati di governo, sia il Partito del popolo (liberale di destra – 6,6%, 1 seggio) che la «Via lettone». L’opposizione di destra con «Madrepatria e libertà» ha avuto il 29,82% dei suffragi e «Nuova Era» dell’ex premier Einars Repse, il 19,68%. Al terzo posto, il partito russofono di sinistra «Diritti umani in una Lettonia unita» che ha avuto il 10,77% dei voti.

• Lituania – Costituito pochi mesi fa, il Partito del Lavoro, guidato dal miliardario di origini russe Viktor Uspaskitsh, ha vinto le elezioni con il 32,89% distanziando il Partito socialdemocratico del primo ministro Algirdas Brazauskas al 14.02%. Al terzo posto, il Partito conservatore (opposizione) con 11,19%; seguito dal Partito liberale di centro (opposizione) con il 9,13% e dalla coalizione dell’«Unione della nuova democrazia» e del Partito contadino (opposizione), con 8%. • Lussemburgo – Affluenza 90%. Vittoria dei Cristiani Sociali con il 37% dei voti. Il Partito socialista operaio (LSAP) è al 22,05%, i Verdi al 15,04%, i Democratici al 14,89%, e il Comitato azione democrazia all’8,03%.l Malta – Affluenza record con l’82,3%. Il partito nazionalista al governo del premier Lawrence Gonzi scende dal 51,8% delle politiche dell’anno scorso al 41%, mentre salgono i Verdi, al 9,3%. Affermazione anche dei laburisti, all’opposizione, che hanno ottenuto il 48% (3 seggi sui 5 a disposizione). • Olanda – Affluenza al 39,1%. I cristiani-democratici del premier Jan Peter Balkenende rimangono la prima forza politica del paese (24,4%), anche se con lo stesso numero di eurodeputati del principale partito del centrosinistra, il Pvda (23,7%). Perdono invece gli altri due partiti della coalizione di governo i liberali del Vvd e i centristi del D66. • Polonia – Affluenza 20,42%. ha vinto Piattaforma civica (Po), una formazione del centro-destra europeista moderata guidata da Jan Rokita, l’autore dello slogan «Nizza o morte». Al secondo ed al terzo posto si sono classificati «Samoobrona», il partito antieuropeista del ribelle contadino Andrzej Lepper e poi l’Lpr, la Lega delle famiglie polacche, di estrema destra. Solo al quinto posto il partito socialista al governo, Sld-Up.• Portogallo – Affluenza 38,74%. Vittoria al partito socialista (Ps) con il 44,52% e 12 seggi. Forza Portogallo (Psd-Cds-Pp), la coalizione di governo, si ferma al 33,25% (9 seggi) e i comunisti e verdi della Coalizione democratica unitaria (Cdu) al 9,11% (2seggi).• Repubblica Ceca – Affluenza al 27,9%. Pesante sconfitta per i popolari del Kdu-Csl (9,58% e i socialdemocratici del Cssd (8,78) al governo, mentre si affermano l’Ods della destra euroscettica (30,0 e 9 seggi) e i comunisti non riformati del Kscm (20,27, 6 seggi). Gli indipendenti dell’ex manager televisivo Vladimir Zelezny ottengono 2 seggi (8,18%).• Spagna – Affluenza 45,94%. Successo del Psoe di José Luis Rodriguez Zapatero (43,3% e 25 seggi) con i popolari al 41,3% (23 seggi). Entrano a Strasburgo anche 3 baschi di Galeusca (5,1%) e due di Izquierda Unida (4,1%).• Slovacchia – Record negativo di affluenza con solo il 16,66%. I 15 seggi sono suddivisi equamente tra lo Smer (6,8%), vicino ai socialisti europei, lo Sduk (unione dei cristiani democratici del premier Dzurinda) al 17,9%, l’alleato di governo Kdh (movimento dei cristiani democratici 16,9%) e i due partiti di opposizione, i nazionalisti Ls-Hzds (17,04%) e l’Smk (13,24).• Slovenia – Votanti 28,34%. Sui sette seggi a disposizione l’alleanza di governo, con il Partito liberal-democratico (Lds) del primo ministro Anton Rop e il Partito dei pensionati (Desus), ne ha ottenuti solo tre, mentre all’opposizione di centrodestra ne vanno 4 (2 a Nuova Slovenia di Andrej Bajuk e 2 al Partito democratico di Janez Jansa). • Svezia – Affluenza al 37,2%. L’affermazione della nuova Lista di Giugno (14,4%) ha causato perdite in quasi tutti gli altri partiti con i socialdemocratici del premier Goeran Persson al 24,7% (-1,3%), i conservatori al 18,2 (-2,5%), il Partito di Centro al 6,3% (+0,3%), i liberali al 9,8% (-4,1%) e i cristiano democratici al 5,7% (-1,9%). Arretrano anche i verdi al 5,9 (-3,6%) e il Partito della sinistra 12,8% (-3,0%).• Ungheria – Affluenza al 38,47%. I conservatori del Fidesz guidati dall’ex premier Viktor Orban e oggi all’opposizione, con il 47,4% si sono aggiudicati 12 seggi, la metà di quelli a disposizione. I socialisti del Mszp al governo ne hanno presi 9 (34,3%) e i loro alleati liberali del Szdsz 2 (7,72%).Lo speciale dell’Ue sulle elezioni 2004Dalle urne un campanello d’allarme per l’Unione