Mondo
Europee 2004, così nei 25 Paesi
Austria – Votanti 41,8%. In crescita i popolari dell’Oevp al governo (32,66, 7 seggi) superati però dai socialisti del Spoe (33,45, 7 seggi). Crollo del Fpoe di Heider che passa dal 23,4% al 6,33 (1 seggio). Due seggi a Verdi (12,75%) e ai populisti indipendenti della Lista Martin (14,04%).
Belgio – Affluenza al 90,81%. Sconfitta per il premier liberale Guy Verhofstadt. Per la regione fiamminga: Cristiano-democratici 28,15 (seggi 4); Estrema destra 23,16 (3); Liberali 21,91 (3); Socialisti 17,83 (3); Verdi 7,99 (1). Per la regione francofona: Socialisti 36,09 (Seggi 4); Liberali 27,58 (3); Cristiano-sociali 15,15 (1); Verdi 9,84 (1).
Cipro – Affluenza 71,19%. Il Disy, (Unione Democratica, di destra, all’opposizione) ha ottenuto il 28,23% (2 seggi), contro il 27,89 del comunista Akel (2 seggi), al governo, ma ai voti del Disy vanno aggiunti «Per l’Europa» guidata da Yannakis Matsis (10,80%) che ha strappato un seggio al Movimento dei democratici socialisti KS-Edek (10.79%), alleato dell’Akel. Un sesto seggio è andato al Diko, partito di centro guidato dal presidente della Repubblica Tassos Papadopoulos (17.09%).
Finlandia – Affluenza 41,1%. Piccole variazioni percentuali con i conservatori (Kokoomus) al 23,7% (-1,6% 4 seggi), il Partito di centro (Kesk) al 23,3% (+2,0%, 4 seggi) e i Socialdemocratici (Spd) al 21,1% (+3,2%, 3 seggi).
Francia – Affluenza alle urne 43,14%. L’Ump del presidente Jacques Chirac ha subito una seconda batosta dopo le regionali di marzo. Con il 16,6% dei suffragi, è staccata di oltre 12 punti dai socialisti (28,9%). Adesso l’opposizione di sinistra (socialisti, comunisti del Pcf e Verdi) è al 42,88% contro il 37,98% del centrodestra.
Germania – Affluenza alle urne al 43%. Con il 21,5% dei voti, la Spd del cancelliere Gerhard Schroeder registra il peggior risultato del dopoguerra, mentre gli alleati verdi hanno quasi raddoppiato il risultato. L’opposizione conservatrice della Cdu-Csu conquista il 44,8%. I liberali tornano a Strasburgo dopo dieci anni di assenza e i post-comunisti migliorano leggermente.
Gran Bretagna – Affluenza al 38,9%. Tre giorni dopo la sconfitta alle amministrative, i laburisti del premier Tony Blair incassano un nuovo colpo scendendo al 22,6% (19 seggi). Il Partito dell’indipendenza (Ukip), fautore del ritiro immediato dall’Ue, ha ottenuto il 16,5% dei voti (12 seggi) piazzandosi al terzo posto dopo conservatori e laburisti (26,7% – 27 seggi).
Grecia – Affluenza al 62,78%. Cresce Nea Dimokratia, il partito di destra al governo che ottiene il 43,06% e 11 seggi (aveva il 36 9%). In leggero calo i socialisti del Pasok (34,03, 8 seggi), mentre crescono i comunisti del Kke (9,46% 3 seggi). La coalizione di sinistra Synaspismos scende al 4,15 e ottiene un seggio come il Laos di estrema destra. 2 seggi ai riformisti del Dikki (6,85%).
Irlanda – Affluenza 59,7%. Dura sconfitta per il premier Bertie Ahern, presidente di turno dell’Unione europea: il suo partito, Fianna Fail (centro destra), ha perso l’8% dei consensi, attestandosi al 30,9. Il vincitore è lo Sinn Fein di Gerry Adams, partito nazionalista repubblicano, che ha raddoppiato i voti passando dal 6,3 all’11,9.
Lettonia – Affluenza al 41,23%. Il partito del premier Indulis Emsis «Verdi e Contadini» non avendo superato la soglia del 5% non ottiene europarlamentari. Male anche gli alleati di governo, sia il Partito del popolo (liberale di destra – 6,6%, 1 seggio) che la «Via lettone». L’opposizione di destra con «Madrepatria e libertà» ha avuto il 29,82% dei suffragi e «Nuova Era» dell’ex premier Einars Repse, il 19,68%. Al terzo posto, il partito russofono di sinistra «Diritti umani in una Lettonia unita» che ha avuto il 10,77% dei voti.