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EUROPA: PREMIO CARLO MAGNO A CIAMPI, ‘GIOVANI, LEGGETE E MEDITATE LA STORIA’

“A voi giovani mi rivolgo con speranza e fiducia. Leggete, meditate la storia degli ultimi due secoli della vita dei popoli europei. Troverete che solo quando la passione civile ha risvegliato nei cittadini quei sentimenti che sono alla base della coscienza dei popoli europei – libertà, eguaglianza, fratellanza -, l’Europa ha avanzato”. Sono i giovani i primi destinatari della lunga allocuzione pronunciata oggi ad Aquisgrana da Carlo Azeglio Ciampi, dopo aver ricevuto il premio internazionale Carlo Magno. Il prestigioso riconoscimento va ogni anno a personalità distintesi per l’impegno a favore dell’integrazione europea, per la pace e lo sviluppo del continente.

La cerimonia, che ha visto premiato anche l’ex presidente del Parlamento europeo, l’irlandese Pat Cox, si è svolta nel palazzo municipale della città tedesca, che conferisce il “collare” e il diploma dal 1950. Ciampi ha affermato ancora: “Nella realtà tumultuosa del ventunesimo secolo, di fronte alle incognite del presente e del futuro, la presenza di un’Unione europea forte e compatta propone squarci di luce e di speranza per tutti i popoli”. “I nostri giovani – ha aggiunto Ciampi – contribuiscono, con il loro generoso entusiasmo, a dar vita a un nuovo concetto d’Europa. Dobbiamo rassicurarli sulla capacità e volontà di evitare la dissoluzione dell’identità dell’Europa in una visione puramente mercantile, povera di contenuti storici, culturali, politici”, rendendoli “consapevoli dell’opera compiuta dai padri”. “Respingiamo gli egoismi nazionali. Proponiamo a tutti i nostri popoli non soltanto diritti, ma anche doveri. Esprimiamo la vocazione di saper tradurre gli interessi nazionali in una sintesi superiore che soddisfi gli interessi di tutti”. Nel suo intervento Ciampi ha tracciato una analisi della situazione politica, sociale ed economica dell’Ue. Ha parlato di “titubanze e timori”, di riforme incompiute, fra cui l’euro; ha spiegato che “l’Unione europea non è ancora in grado di parlare al mondo, in ogni circostanza, con una sola voce. Ma è sempre più consapevole della necessità di darsi istituzioni capaci di dare un’interpretazione unitaria dei suoi ideali, e dei suoi interessi. Ci uniscono valori comuni, la volontà di diffondere nel mondo i principi di democrazia, di libertà, di tolleranza, che sono il frutto della nostra lunga storia”. Il presidente della Repubblica ha quindi fatto cenno alle sfide che attendono i Venticinque, a partire dalla ratifica del Trattato costituzionale, a proposito del quale ha affermato: “Senza un’autentica volontà politica comune dei popoli europei, senza una comunione degli spiriti e della fiducia nell’Europa, nemmeno la Costituzione sarà garanzia della necessaria governabilità. Senza la piena consapevolezza di un destino comune, senza l’adesione a un forte e sempre rinnovato spirito comunitario, nessuna riforma istituzionale basterà a sostenere lo sviluppo dell’Unione”. Sir